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Zuculini è tornato: fra musica e pittura, ecco come ha superato l’infortunio

Le buone notizie in casa Bologna continuano a susseguirsi. Ultima in ordine temporale quella del rientro in gruppo del venticinquenne argentino, messo ko quasi otto mesi fa da un brutto infortunio al ginocchio destro.

Redazione TuttoBolognaWeb

Le buone notizie in casa Bologna continuano a susseguirsi. Ultima in ordine temporale quella del rientro in gruppo di Franco Zuculini, messo ko quasi otto mesi fa da un brutto infortunio al ginocchio destro. Il recupero, in questi casi, è lento e doloroso, ma l'argentino ha affrontato il momento difficile con il sorriso sulle labbra. Il carattere solare e l'umanità del venticinquenne da La Rioja sono ormai noti alla città di Bologna, che ne ha fatto uno dei suoi idoli.

Venerdì, appena terminato il suo primo allenamento con i compagni, il pensiero di "Zucu" è andato ai medici dell'Isokinetic, che in questi mesi di calvario lo hanno seguito passo dopo passo. Vassoi di cibo offerti e una serenata cantata con la chitarra in mano: gesti che dicono tanto sul carattere dell'ex  Saragozza, che all'interno del centro fisioterapico ha stretto forti legami con chiunque.

"E' stata la sua forza, è un ragazzo di una umanità straordinaria. Ora capisco perché tutti gli vogliono bene", racconta al QS Antonio Tamisari, il terapista che ne curato la ripresa insieme a Simone Maretti e Giacomo Rialti, oltre al dottor Gianni Nanni che ha coordinato il percorso di recupero.

Fin dal suo arrivo all'ombra delle Due Torri, Zuculini è rimasto nei cuori della gente, grazie alla sua semplicità e al suo vivere la città come un ragazzo qualsiasi. Ultimamente si è iscritto ad un corso di pittura, uno delle sue passioni insieme alla musica e al calcio. Dopo aver comprato casa, si è subito regalato un pianoforte per poter fare blues e scrivere pezzi di tango insieme al suo amico Osvaldo, che a Bologna è venuto a trovarlo finché è rimasto all'Inter.

Il richiamo per la musica è talmente forte che un anno fa "Zucu" si mise a suonare con artisti di strada e perfino negli uffici del carcere minorile, dove era stato per trovare i ragazzi. Una grande dimostrazione di umanità, non la prima però: in passato si era seduto su una carrozzina per giocare a Basket insieme a dei disabili.

Insomma, l'anti-divo per eccellenza. Eppure nel 2009 fu convocato persino in Nazionale dall'allora CT Diego Armando Maradona. Poi il primo infortunio nel 2013, quando militava nelle fila del Saragozza, che non fu curato adeguatamente. La ricaduta nella gara del primo aprile col Carpi, che lo costrinse a chiudere anzitempo la stagione e a tifare i compagni dalla tribuna. Venerdì il rientro in gruppo, un nuovo inizio si augurano tutti. Ci vorrà tempo per rivederlo al 100%, ma la città è pronta ad aspettarlo: al suo rientro in campo scatterà l'ovazione che merita.