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Saputo a Budapest: “Weisz una ferita aperta”

Saputo a Budapest: “Weisz una ferita aperta” - immagine 1
L'inaugurazione della statua dedica ad Arpad Weisz, presenti anche Joey Saputo e Claudio Fenucci
Redazione TuttoBolognaWeb

Giornata a Budapest per Joey Saputo e Claudio Fenucci. Prima della finale di Europa League tra Siviglia e Roma, a cui i due assisteranno, c'è stata la suggestiva cerimonia, presso l’Eiffel Műhelyház, dell'inaugurazione della statua dedicata ad Arpad Weisz. L'allenatore è stato grande protagonista a Bologna negli anni '30, quando dovette lasciare a causa delle leggi razziali imposte dal regime e poi deportato ed ucciso ad Auschwitz insieme alla moglie e ai due figli. Era nato a Solt, città dell’attuale Ungheria, nel 1896.

Durante la cerimonia, presenti il ministro della presidenza del consiglio ungherese Gergely Gulyás, il ministro degli Esteri di Israele Eli Cohen e il presidente della Federazione Calcio ungherese e vicepresidente della FIFA Sándor Csányi, è intervenuto il presidente del Bologna Joey Saputo:


“Arpad Weisz per tutti noi è una ferita aperta - ha dichiarato il patron rossoblù - Non solo per la tragica e assurda fine sua, della sua famiglia e di milioni di vittime dell’Olocausto, ma anche perché la sua storia è rimasta sepolta nel disinteresse generale per oltre sessant’anni. Solo nel 2007, grazie alla straordinaria inchiesta del giornalista italiano Matteo Marani, autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”, abbiamo potuto ricostruire la sua tragica storia. Da allora, ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria ricordiamo la figura di Arpad Weisz. Ecco, io spero che anche questa statua, che il suo Paese d’origine giustamente gli dedica, serva come monito perenne alle future generazioni: siate vigili contro ogni forma di discriminazione e ricordate sempre la storia di Arpad Weisz perché tragedie simili non si verifichino mai più”.

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