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Un Bologna ingenuo spiana la strada alla Samp: a Marassi è 2-0

Dopo tre partite il Bologna resta fermo a zero punti in classifica, unico in Serie A assieme al Frosinone avversario di domenica prossima. È la Sampdoria a imporsi a Marassi per due reti a zero nel recupero della gara rinviata di trenta ore a...

Luca Lollini

Dopo tre partite il Bologna resta fermo a zero punti in classifica, unico in Serie A assieme al Frosinone avversario di domenica prossima. È la Sampdoria a imporsi a Marassi per due reti a zero nel recupero della gara rinviata di trenta ore a causa del maltempo che ha colpito la Liguria, al termine di novanta minuti di gioco raramente piacevoli. Una sconfitta maturata solamente nel finale e con l’uomo in meno, ma trattandosi della terza consecutiva è normale che un campanello dall’allarme cominci a sbatacchiare.

4-2-3-1 PER PROVARE A PUNGERE. Rossi conferma le indiscrezioni degli ultimi giorni e opta per il 4-2-3-1 con Taider e Donsah davanti alla difesa, Mounier, Giaccherini e Brienza dietro all’unica punta Destro. Ferrari scalza M’Baye, confermati Rossettini, Maietta e Masina a completare la difesa. Una scelta significativa da parte del mister, che pur di non rinunciare a Brienza accantona l’idea del 4-3-3 e si presenta a Marassi per fare la partita. Dall’altra parte Zenga si affida, naturalmente, alla coppia Muriel-Eder supportata da Soriano; in difesa esordisce Moisander, ex Ajax accostato in inverno anche al Bologna.

TRAZIONE FERRARI. Il Bologna è a zero spaccato, la Doria ha travolto il Carpi e fermato il Napoli, eppure sono i rossoblù a partire meglio. Dopo dieci minuti di studio, infatti, gli ospiti guadagnano una punizione da poco oltre i venti metri: parte Brienza, traiettoria a scendere e pallone che si stampa sulla traversa a Viviano battuto. Le azioni offensive del Bologna si sviluppano esclusivamente sulla fascia destra, dove Ferrari dimostra di trovarsi decisamente a suo agio e Mounier, al suo esordio in Serie A, sciorina accentramenti insidiosi che però si infrangono quando si tratta di finalizzare. Il suo dirimpettaio Giaccherini, anche lui alla prima, non viene quasi mai cercato, e quando viene chiamato in causa per la prima volta si infortuna: due passi col pallone tra i piedi e mano che si porta subito all’inguine, non il debutto che sperava. È il 28’ e al suo posto entra l’ex Luca Rizzo, mentre sei minuti prima Zenga aveva dovuto rinunciare a Cassani sostituito da Pereira. Se la Sampdoria non riesce a innescare i suoi attaccanti, lo stesso si può dire (al singolare) per il Bologna. Destro, infatti, viene cercato di più rispetto alla partita scorsa, sia per vie centrali sia dalle corsie laterali, ma la punta non si fa mai trovare pronta. Accade al 33’, dopo una buona sgroppata di Ferrari, e al 37’, su una palla messa in mezzo da Mounier. Nell’ultima azione del primo tempo, Barreto libera di testa su corner consegnando la palla a Donsah, che dopo un triangolo volante con Brienza calcia verso la porta: Viviano para a terra.

L’ESPULSIONE DI RIZZO DECIDE LA PARTITA. La ripresa inizia sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti, non una bella notizia per i padroni di casa. Il Bologna è tranquillo, mostra criticità in fase di finalizzazione ma dà l’idea di poter conquistare il primo punto stagionale. Al 60’, tuttavia, Mirante deve compiere il primo intervento serio della gara: Eder riceve palla e non ci pensa su due volte, sparando dalla distanza una conclusione che il portiere rossoblù cava da sotto la traversa. Quello che potrebbe essere un episodio isolato, però, assume i contorni di un sinistro preludio due minuti più tardi, quando cioè Rizzo, dopo aver perso il pallone al limite dell’area della Samp, trattiene scioccamente un avversario guadagnandosi così il secondo giallo: un’espulsione priva di senso che condizionerà l’ultima mezz’ora di gioco. I blucerchiati capiscono di avere la possibilità di fare male sul serio a un Bologna spavaldo, che sceglie di non chiudersi e anzi continuare a proporsi in avanti. La difesa però inizia a scricchiolare pericolosamente, e al 72’ Rossettini rinvia corto sui piedi di Muriel che ingrana la quinta, sdraia Maietta ma davanti a Mirante manda incredibilmente fuori. Ma il gol è nell’aria, e centottanta secondi dopo Eder insacca il quinto in tre partite di campionato su servizio di Muriel, bravo a pescarlo in area in mezzo ai difensori avversari. È un montante che anticipa il gancio del K.O., tirato da Soriano che al 79’ infila all’incrocio una gran sberla dai venticinque metri. Al Bologna, steso al tappeto, negli ultimi minuti restano i crampi di un Ferrari distrutto dalla fatica e la voglia di Brienza che si esaurisce solo al triplice fischio.

COL FROSINONE OBBLIGATORIO SBLOCCARSI. Domenica al Dall’Ara arriva il Frosinone, e il Bologna dovrà sbloccarsi per forza: un’altra sconfitta farebbe comparire le prime, vere nuvolacce sulla stagione rossoblù. Un peccato la sconfitta del Ferraris, un punto avrebbe sicuramente dato morale ai ragazzi di Rossi, il quale avrà un giorno in meno per preparare la sfida con l’altra neopromossa. È apparso l’attacco il problema principale, ma essendo composto, Brienza a parte, da giocatori che per un motivo o per un altro il ritiro l’hanno completamente saltato (quasi completamente nel caso di Rizzo) non c’è da stupirsi. Destro, in particolar modo, è stato avulso dal gioco. Ma, in qualche modo, il 20 settembre quello zero in classifica dovrà sparire.

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