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“Io, guerriero che non molla” Bologna e il rap di Soumaoro

Ama la musica e l’Africa, il suo idolo era Kobe Bryant, l’ultima riabilitazione l’ha fatta ai Lakers Dai tanti infortuni al dramma del fratello: " Se faccio il calciatore lo devo a lui e alla mia famiglia"

Redazione TuttoBolognaWeb

Adama Soumaoro, storia di un guerriero africano.

In Francia lo chiamano il Dogo: muscoli, tecnica. E tranquillità, sorrisi. Un gigante che non ha mai dubitato, nemmeno quando la sua carriera ha rischiato di fermarsi per sempre: rottura del tendine d’Achille, due volte. Lo scorso anno era arrivato al Genoa di questi tempi: gli era bastata una settimana per prendere il comando della difesa. Il primo gol alla seconda partita giocata e proprio al Dall’Ara, quando il Bologna perse tre a zero. Otto partite col grifone, poi il lockdown, le incomprensioni tra società e procuratore, il ritorno a Lille, dove è ancora un idolo della tifoseria. Potente, forte di testa e palla a terra. Puntuale negli anticipi. Appassionato di musica rap e di basket (era un grande tifoso di Kobe Bryant), 28 anni, francese di origini maliane.

Ne aveva appena 6 quando suo fratello lo portò sul campo, e ora è in Serie A, di nuovo, ma stavolta con il Bologna. In mezzo l’accademia del Lille, l’esordio in prima squadra, nel 2013, e parecchi infortuni, l’ultimo nel 2017. Ha effettuato la riabilitazione a Los Angeles, coi medici dei Lakers. Ora è pronto per una nuova occasione, e non vede l'ora di conquistare Bologna e i bolognesi.

Fonte-Repubblica