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Repubblica- Idee, ambizioni, futuro: Mihajlovic e il Bologna dialogo difficile

BOLOGNA, ITALY - FEBRUARY 15: Sinisa Mihajlovic head coach of Bologna FC reacts during the Serie A match between Bologna FC and  Genoa CFC at Stadio Renato Dall'Ara on February 15, 2020 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini/Getty Images)

Dal mercato alla quotidianità, da Barrow a Ibrahimovic così il tecnico e la dirigenza si sono progressivamente allontanati

Redazione TuttoBolognaWeb

Le urla di Mihajlovic per spronare i suoi calciatori, Barrow in primis, e la linea molto più cauta dei dirigenti, che pure non riescono a imporla, è uno dei tanti segnali chiari di quanto management e staff tecnico vedano le cose in maniera diversa.

I segnali che il tecnico serbo vada per conto suo sono molti, dalla conferenza stampa di venerdì al mancato utilizzo di Sansone, passando per il cambio di Hickey, preferendo Khailoti a Mbaye. Infine la cessione di Bani non avvallata completamente da Sinisa. Pare evidente che Miha, che pure pubblicamente non l’ha mai detto, sia insoddisfatto della squadra che gli è stata allestita. Non lo ammette, ma i suoi atteggiamenti ne tradiscono l’insoddisfazione. "Con questa squadra – ha ribadito sabato notte – con i gol di questo e i gol di quello, ci si salva  . Che è l’obiettivo di proprietà e management. Non il suo, che avrebbe gradito giocatori di tasso tecnico superiore per puntare in alto. Voleva Ibrahimovic, non dimentichiamolo. Le sue ambizioni, come noto, sono altre. Ma anche il metodo per coltivarle separa lui dai dirigenti. Che hanno acquistato Barrow anche perché potesse crescere all’ombra di Palacio diventando la prima punta che manca, mentre le idee del serbo sono diverse su Musa. La sensazione è che nell’ambiente del calcio molti sostengano che il matrimonio finirà molto prima della regolare scadenza del contratto, fissata al 2023.

Fonte-Repubblica