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Pavani: “Sarò un presidente operaio, sogno un palazzo di proprietà per la Effe”

Le prime parole di Christian Pavani da presidente della Fortitudo

Redazione TuttoBolognaWeb

Il nuovo presidente della Fortitudo Christian Pavani si è presentato alla stampa con queste parole: "Sarò un presidente operaio e la cosa mi inorgoglisce. E’ una responsabilità che mi prendo sapendo di essere qui per il popolo.Quando 4 anni fa siamo partiti, eravamo in quattro e al PalaDozza c’erano i sigilli alle porte. Bisogna dare atto alla Fossa dei Leoni di essere sempre stati con noi, sapendo che dovevamo andare avanti. Come l’anno scorso inizieremo la campagna abbonamenti a fine luglio e quest’anno vorrei non fermarmi ad una quota, sperando ad arrivare a più di 5mila abbonati".

Sulla fondazione: " Ne faranno parte 10 soci fondatori a cui si aggiungono 10 sostenitori. E’ un qualcosa che ci dà stabilità perchè tutti si sono presi un impegno triennale e questo ci permetterà di programmare. A settembre usciranno i nomi, e intanto non va dimenticato chi c’era prima e chi non ha comunque abbandonato questo percorso. Sono stati anni di rinascita in cui non ci sono stati ritardi nei pagamenti, nessun litigio, nessuna dimissione. La società c’era, c’è, e siamo tutti sereni e con le idee chiare. A differenza della Fondazione Virtus gli ingressi non sono una tantum, per cui c’è la certezza che nei prossimi tre anni al club arriveranno dai 400 ai 500mila euro. Sogno un palazzo di proprietà per la Fortitudo, vorrei il PalaDozza, ma non si può acquistare. Con i soci ne stiamo già parlando".

Infine una battuta sul mercato: "Candi ha fatto una scelta di vita che io non condivido. E’ nato nel 1997, un club professionistico poteva prenderlo ed è venuta Reggio che lo voleva e non in prestito, ma comprandolo. Gli ho parlato come da padre a figlio, e lui in tre secondi ha detto sì a Reggio. Potevo mettergli i bastoni tra le ruote, ma noi siamo seri e gli abbiamo dato la chance di giocare in serie A. Per quanto riguarda Campogrande, coach Matteo Boniciolli gli voleva far fare un triennale e mandarlo in prestito in una società che avevamo già individuato per continuare la sua crescita. Il suo agente ha rifiutato dicendo che avremmo dovuto mandarlo altrove, e qui i rapporti si sono interrotti, non accettiamo ricatti".

Lo riporta Il Resto del Carlino.