"Visto che dieci anni fa scegliendo Sinisa avevo battezzato un cavallo di razza? Poi è vero che non andò come speravo, ma le potenzialità per diventare il grande allenatore che oggi ha dimostrato di essere c’erano già tutte. E adesso si merita una grande panchina. La mia fu una scelta difficile? Diciamo che non se l’aspettava nessuno e per questo fui molto criticata. Ricordo quello che scrivevano i giornali: come si fa ad affidare una squadra con l’acqua alla gola a un debuttante? Posso dire che la scelta, a prescindere da come andò a finire quell’esperienza, fu felice. Avevo intuito che dietro l’uomo e dietro l’allenatore c’era della stoffa. Mettiamola così: intuito femminile".
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