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L’agente Giorgio Rosa sul caso sponsorizzazioni: “Ecco la mia versione”

La verità dell'agente Giorgio Rosa sul caso sponsorizzazioni collegate al Bologna: "Innova mi deve 23mila euro".

Redazione TuttoBolognaWeb

L'agente Giorgio Rosa ha parlato nell'ambito della polemica sulle sponsorizzazioni collegate al Bologna: "Scriva pure che ho procurato io, da solo, oltre un milione di euro nelle due stagioni passate. Il 90% delle cose che sono state scritte è vero posso dirlo perché ne sono stato testimone e ne ho le prove. Per questo non ho paura di parlare: devo ricevere oltre 23mila euro che mi spettano, ho una figlia malata di cancro e quei soldi mi servono".

Rosa spiega il suo ruolo: "Ho un certo curriculum, avendo lavorato per anni con grandi gruppi editoriali e per eventi di alto livello. Quando Tacopina stava comprando il Bologna, il consigliere Bergamini, che allora era mio amico, mi chiamò per lavorare alla raccolta pubblicitaria. Dovevo essere inserito nel marketing del club, poi mi dissero che non si poteva e che avrei lavorato per Innova, società che insieme con la Dao doveva trovare sponsor per il club. Inizialmente ero dipendente di Innova, poi agente con partita Iva. Dopo un anno in cui avevo ricevuto poco più di mille euro al mese, dato che la Dao non aveva trovato nessun inserzionista pur ricevendo 105mila euro, cambiarono il contratto escludendo la Dao e inserendoci la parte dei compensi che ancora dovevo ricevere. Firmai, spinto dalla necessità, un accordo con Innova in cui, per il secondo anno, io avrei incassato il 70% delle commissioni, Innova il 30%. Aspetto ancora un conguaglio da 20mila euro, più altri 3.500 per aver risolto un problema nel parco macchine del club".

Chiude così: "Non riesco a capire perché Innova non chieda quei soldi al Bologna. Subito ero anche stupito che fosse uscito il mio nome, poi ho capito che ero considerato un testimone scomodo, da demonizzare. Ma sono tranquillo: non è vero che non ho fatturato un passaggio pubblicitario, ho le mail che provano che io l’ordine l’avevo inviato, le ho inoltrate al vostro giornale per provarlo. Non posso rivolgermi a un avvocato perché prima di avere quei soldi ci vorrebbero anni, e io non posso aspettare. Da tre mesi non rispondono alle mie mail. Speravo che almeno Joey Saputo, al quale ho scritto, potesse sbloccare questa situazione. L’ho informato con una mail di alcuni casi precisi che conosco personalmente, come quello di un cliente portato da me e perso dal club per non aver chiuso il contratto, parliamo di 70mila euro che dovevano arrivare e non sono arrivati. E non si capisce perché".

Intervista rilasciata al quotidiano Il Resto del Carlino.