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La Virtus travolge Torino e continua a sperare

Piemontesi battuti 73-54, bianconeri ora padroni del loro destino

Luca Lollini

Con una prepotenza che le era stata sin qui sconosciuta, la Virtus fa suo lo scontro salvezza contro Torino e si riprende in mano il proprio destino. Almeno in teoria, perché nella pratica le cose sono molto più complicate di così. Intanto, però, i bianconeri ieri sera hanno dato una dimostrazione di forza esaltante, sia mentale sia tecnica, prendendo a sberle i diretti rivali per la salvezza dal primo al quarantesimo. Trascinata dal tifo assordante dell'Unipol Arena, la Virtus ha demolito Torino con quella fotta che le era sempre mancata, buttandosi su qualunque pallone vagante e stressando gli avversari con una difesa asfissiante. Fontecchio e Mazzola (doppia doppia 16 punti con 10 rimbalzi) su tutti, ma nessun bianconero ha marcato visita per conseguire quella che alla fine si può considerare una vera vittoria di squadra. Squadra, ossia l'esatto opposto di quello che è stata Torino: impaurita, disunita, tradita dagli americani (Dyson irritante), i suoi argini sono crollati in meno di dieci minuti. Non è, però, affatto già condannata a tornare in A2: una vittoria sua, la vittoria di Caserta e la contemporanea sconfitta della Virtus (scenario tutt'altro che improbabile) nell'ultimo turno del 4 maggio significherebbero la prima, sportivamente drammatica, retrocessione bianconera. Sono tante le combinazioni possibili, e solo vincendo in casa di una Reggio Emilia che dovrà difendere il secondo posto la Virtus potrà dirsi sicuramente salva.

Brevi di cronaca. Il primo quarto virtussino è testosteronico, e pone la gara su una carreggiata sulla quale viaggerà per tutta la sua durata. All'inizio le polveri di entrambe sono bagnate, ma almeno la Vu acchiappa tutto quello che viene respinto dal ferro (19 a 7 lo score dei rimbalzi al 10'). Testosteronico, si diceva. Dopo poco più di quattro minuti la Virtus è già in bonus, allo scoccare del 6' Vitali stoppa Rosselli in contropiede e gli urla addosso mentre questo deve ancora rialzarsi: tecnico che ci sta, ma dipinge la condizione mentale virtussina che viene alimentata da un divario che si fa via via più ampio. Alla prima sirena il risultato è 24-6, per Torino due canestri dal campo su diciotto tentativi.

Il timore è che la furia della Virtus si possa affievolire, timore che rischia di concretizzarsi quando, sul +22 a 30-8, Torino infila un parziale di 0-9 in centottanta secondi. Le cose però è scritto che non vadano così, difatti i bianconeri riprendono il controllo dei giochi chiudendo il primo tempo sul 38-21.

Nel terzo quarto il martello virtussino riprende a picchiare: è il turno di Collins e Pittman, quest'ultimo a fare spesso la voce grossa, chiudendo il quarto con qualche scintilla con White. Sono proprio i due americani bianconeri a fissare la frazione sul 60-34 grazie a un 8-0 di parziale, la cui ciliegina è una bomba del play sulla sirena. Durante l'ultimo quarto il tabellone recita a lungo +31, nel finale Torino lima qualche punto ma la storia della partita è già scritta: 73-54, appuntamento a Reggio Emilia il 4 maggio.

OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA-MANITAL TORINO 73-54 (24-6; 38-21; 60-34)

Obiettivo Lavoro Bologna: Pittman 11, Fabiani NE, Vitali 5, Vercellino NE, Cuccarolo 0, Gaddy 12, Collins 10, Pajola 0, Fontecchio 14, Mazzola 16, Hasbrouck 0, Odom 5. All.: Valli.

Manital Torino: Dyson 11, White 11, Giachetti 1, Mancinelli 2, Rosselli 10, Fantoni NE, Kloof 3, Bottiglieri NE, Eyenga 7, Goulding 4, Ebi 5. All.: Vitucci.

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