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La Virtus batte Varese e fa un balzo verso la salvezza

Vittoria cruciale all'Unipol Arena per 76-67, ribaltata anche la differenza canestri

Luca Lollini

Davanti a quasi seimila spettatori la Virtus batte Varese 76-67 e trova la seconda vittoria consecutiva, mettendosi in tasca metà salvezza. Grazie a questo risultato i bianconeri agguantano la squadra di Moretti a quota 18 in classifica, e si issano a più 6 sull'ultimo posto occupato da Torino. E' ormai un vero è proprio peloton ciclistico quello delle penultime, che oltre a Virtus e Varese conta anche Pesaro, Capo d'Orlando e Caserta: cinque squadre che, paradossalmente, in questo momento sono più vicine alla zona playoff che non alla retrocessione. Ennesimo segnale di una Serie A livellata inesorabilmente verso il basso, che anche ieri ha regalato quaranta minuti più di fotta e manate che non di amenità tecniche. Ma tant'è, quello che conta alla sirena sono i due puntoni, arrivati con determinazione e dopo neanche troppe traversie. Appunto: la nota più stonata, ieri, l'ha suonata la terna arbitrale, con fischiate poco lucide e tecnici smazzati come caramelle. Al quarantesimo saranno cinque i giocatori messi a sedere per falli (Fontecchio, Hasbrouck, Davies, Wayns, Campani), e tre quelli stoppatisi a una fischiata dall'unirsi a loro (Pittman, Gaddy, Odom).

Valli deve fare a meno di Vitali, colpito da un virus intestinale, e al momento della palla a due si affida a Gaddy, Hasbrouck, Fontecchio, Mazzola e Pittman. I bianconeri cominciano forte con un 5-0 firmato Gaddy e Fontecchio, ma le triple di Kuksiks (18 alla fine per lui, miglior marcatore dei suoi) e Campani danno il via a un parziale che porterà Varese sul +7 a 12-19 a un minuto e mezzo dalla fine: sarà il massimo vantaggio ospite, e durerà lo spazio di pochi secondi poiché Gaddy, Pittman (rientrato sul parquet dopo un inizio difficile) e Odom fanno chiudere il quarto sul 18-19. Questi 6 punti consecutivi sono il primo mattone del parziale decisivo della gara, un 14-0 che porterà la Virtus sul 26-19: uno svantaggio che Varese non riuscirà più a colmare per i rimanenti ventotto minuti di gara. Come scritto, il gioco bianconero non è brillante bensì efficace quanto basta. Nota di merito in questo frangente per Valerio Mazzola (14 punti e 7 rimbalzi), combattivo e determinato, autore di 7 punti filati (tra cui una bomba dopo un curioso auto-assist) che valgono il 33-27. In chiusura di tempo altro mini-strappo firmato Fontecchio, con due canestri per il 37-29 all'intervallo.

Il terzo quarto la Virtus lo inizia senza centri veri, essendo Pittman e Cuccarolo gravati entrambi di tre falli, ma già dopo due minuti Valli fa entrare il numero 1. Un ingresso che sposta, poiché il centrone americano si scrolla di dosso la ruggine e ne segna 7 di fila, foraggiando il massimo vantaggio delle vu nere sul 51-39. Varese, nel frattempo, aveva accennato una zona 2-3 infilata immediatamente dall'ottimo Gaddy, anche ieri il migliore con 19 punti, 6 rimbalzi e 2 assist. Gli ospiti tuttavia non si perdono d'animo e risalgono a -4 (55-51), venendo rimessi indietro da due liberi di Collins (non esattamente in giornata di grazia, con un 10% dal campo bruttarello) sul finale. Highlight of the night: una preghiera a una mano del giovane Penna, da tre metri dietro la metà campo, che stabella ed entra nel cesto. L'istant-replay, crudele, decreta che è stata sganciata a tempo scaduto. L'ultima frazione comincia con la Virtus che sale a +11, ma un fallo con conseguente tecnico di Hasbrouck decretano la fine della gara dell'americano (decisione arbitrale non apprezzata dal pubblico, che esprime il suo disappunto lanciando una bottiglietta di Coca-Cola in campo: gioco fermo per consentire le operazioni di pulizia) e qualche minuto di brivido per i bianconeri, una sceneggiatura già vista. Il finale, però, grazie al cielo è diverso dal solito, poiché Varese riesce a salire solo fino a -5 quando Kuksiks a metà del quarto indovina un'altra tripla: a quel punto, nel giro di poco arriveranno le uscite per falli di Wayns (fallo più tecnico) e Davies per un antisportivo su rubata di Collins: il play insacca entrambi i liberi e le vu nere salgono a +10, conquistando quella differenza canestri che mantengono (rischiando) grazie all'ultimo paniere di Gaddy. 76-67 alla sirena, i seimila possono far festa.

OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA - OPENJOBMETIS VARESE 76-67 (18-19; 37-29; 57-51)

OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA: Pittman 13, Fabiani NE, Vitali NE, Cuccarolo, Gaddy 19, Collins 8, Fontecchio 9, Mazzola 14, Hasbrouck 10, Penna, Odom 3. All.: Valli.

OPENJOBMETIS VARESE: Davies 9, Wayns 3, Varanauskas NE, Testa NE, Cavaliero 5, Wright 10, Campani 11, Kangur 9, Ferrero 2, Pietrini NE, Kuksiks 18. All.: Moretti.