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Inter-Bologna, i migliori e i peggiori

Da Verdi a Saputo, da De Boer a Ranocchia: ecco il meglio e il peggio di Inter-Bologna.

Franco Cervellati

I MIGLIORI

SIMONE VERDI - Strepitoso lo spunto in doppio dribbling che ha liberato Destro per la rete del vantaggio. Qual è il suo piede preferito, destro o sinistro? Se anche Donadoni ammette di non averlo ancora capito, possiamo tranquillamente definire il numero 9 rossoblu come uno degli ultimi ambidestri rimasti. In rossoblu anni fa c'era un certo Igor Kolyvanov, tanto per citarne uno storico.

MATTIA DESTRO - Cosa gli chiediamo? Che faccia quello che sta facendo: tre gol in sei partite, di cui cinque giocate. Il resto sono chiacchiere. Se continuasse così, a fine campionato sfiorerebbe quota 20.

JOEY SAPUTO - Bella festa di compleanno. E la sua squadra gli ha fatto un regalo di gran valore.

ANGELO DA COSTA - La sua missione è non far rimpiangere Mirante e ci sta riuscendo, seppur con un tasso di classe inferiore.

I PEGGIORI

FRANK DE BOER -  A parte l'innata antipatia, che non significa nulla ma, ahilui,  c'è, sbaglia lo sbagliabile nella gestione dei suoi giocatori. Con Kondogbia poi fa il capolavoro di sceglierlo fra gli undici, di cacciarlo presto dal campo senza degnarlo di uno sguardo e a fine partita di linciarlo verbalmente. Per avere battuto la Juventus questa Inter o ha giocato la partita della vita oppure c'è qualcosa che non funziona nei bianconeri.

ANDREA RANOCCHIA - La legge del contrappasso di dantesca memoria si è compiuta: ci sbatté fuori dalla Coppa Italia con un colpo di testa al 90', stavolta ci ha graziati con un erroraccio, sempre di testa, in pieno recupero. Ora con noi è finalmente pari.

VASILIS TOROSIDIS -  Da un giocatore navigato come lui ci si aspetterebbe più capacità di adattamento alle situazioni. Riportato a sinistra da Donadoni (non felice idea), concede a Candreva di spaziare a piacimento; una volta entrato Masina e ri-rispostato a destra, tutte le azioni pericolose nerazzurre si riversano dalla parte del suo avversario diretto Perisic. Non può essere lui il punto debole della difesa, si deve assolutamente riscattare giocando come ha dimostrato di saper fare sui campi di tutto il mondo