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Il Bologna dura solo un tempo, l’Atalanta rimonta con Koopmeiners e Hojlund: 1-2

Manuel Minguzzi

Motta sceglie Sansone prima punta, al suo fianco ci sono Orsolini e Soriano, in pratica tutti gli artefici della salvezza 2019. Nell’Atalanta Pasalic sulla trequarti dietro la temibile coppia Zapata-Hojlund. Si parte con un ricordo commosso di Luca Vialli e Sinisa Mihajlovic, con la curva che espone due striscioni eloquenti ‘I campioni non muoiono mai’ e ‘Ciao Sinisa, per sempre bolognese come noi’. Il Bologna parte con le fiamme vive addosso e pressa ovunque e dovunque, infatti bastano pochi giri di lancette, per l’esattezza sei, per sbloccare la contesa. Palla in verticale a scavalcare la difesa, errore difensivo e inserimento di Orsolini che scarica il sinistro nell’angolino basso. Tripudio al Dall’Ara. I padroni di casa arrembano che è un piacere, al 10’ testa di Orsolini di poco alta, poco dopo sinistro di Medel a lato e infine botta di Lykogiannis deviata in angolo da Musso. Il Bologna è un tamburo battente e l’Atalanta ci mette un po’ a capirci qualcosa, quando lo fa trova spesso Hojlund in area su cui Soumaoro, in una circostanza, rischia una ‘lucumata’ in stile Olimpico. Di Bello stavolta non fischia. Nel complesso Skorupski non ha molto da fare con le mani a parte un paio di uscite e il Bologna è meritatamente avanti sotto gli occhi quasi increduli di un Dall’Ara ben presente. Senza punte e in emergenza la squadra di Motta ha creato di più e chiude il primo tempo avanti.