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I sogni non son destinati a restar tali: guidare una Ferrari a Imola

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Tra le passioni più vive nell’animo e nel cuore degli italiani, quella per i motori riveste un ruolo particolare. D’altro canto, il nostro paese è stato in grado di creare prototipi invidiati in tutto il mondo per...

Redazione TuttoBolognaWeb

Tra le passioni più vive nell’animo e nel cuore degli italiani, quella per i motori riveste un ruolo particolare. D’altro canto, il nostro paese è stato in grado di creare prototipi invidiati in tutto il mondo per eleganza, efficienza e prestazioni. Nomi come Lamborghini, Maserati e Ferrari parlano da soli, soprattutto l’ultimo citato.

Maranello è universalmente riconosciuta come la più prestigiosa marca del mondo delle macchine di lusso, fondata nell’immediato dopoguerra e diventata famosa per fascino, sportività e qualità dei propri motori, alimentata ulteriormente dai grandi successi ottenuti in Formula 1, dove il titolo Mondiale, ahinoi, manca da troppo tempo: l’ultimo successo risale al 2007, quando Raikkonen riuscì ad approfittare della lotta intestina all’interno della Mclaren e ribaltò l’esito di un mondiale che sembrava ormai destinato alla scuderia inglese.

A quattro gran premi dal termine della competizione iridata, Alonso e Hamilton, in un clima a dir poco velenoso, sembravano destinati a contendersi la vittoria al bordo delle loro Mclaren. Ma come dice un antico adagio, “tra i due litiganti, il terzo gode”. Raikkonen, vincendo tre degli ultimi quattro gran premi, sovvertì le gerarchie e vinse a sorpresa il Mondiale nel GP di Interlagos, dove Felipe Massa, amatissimo dai brasiliani, colse la Pole Position.

Il doppio filo che lega Imola e i tifosi del Cavallino Rampante

Un digiuno che sarebbe opportuno concludere, sperando che sia proprio Leclerc a far tornare l’alloro mondiale in Italia. Sognare di imitare le gesta di questi grandi campioni a bordo di una Ferrari, è il sogno di una vasta fetta di italiani. Certo, mettersi a bordo della Ferrari utilizzata per i gran premi di Formula 1 è praticamente impossibile, fatti salvi rari e particolari. Ma guidare un bolide del Cavallino Rampante in un autodromo protagonista della più importante competizione automobilistica al mondo, non è un sogno o solo un desiderio utopistico ed irrealizzabile.

Se ti stai chiedendo come sia possibile tutto ciò, ti sveliamo la risposta: guida una Ferrari presso l’autodromo di Imola scegliendo tra 8 dei modelli più performanti e stilosi della casa emiliana, e vivi le emozioni che provano i piloti professionisti quando impugnano il volante di una macchina da corsa nell’impianto romagnolo. Imola, oltretutto, è un impianto legato a doppio filo con la “Rossa di Maranello” essendo intitolato alla memoria di Enzo e Dino Ferrari. E mettersi al volante proprio di un prototipo del “Cavallino Rampante” in un circuito intitolato ai fondatori della scuderia più amata del mondo, regala davvero sensazioni uniche, indescrivibili.

L’impianto imolese, inoltre, è noto per alcune particolarità del suo tracciato. Ad esempio, è uno dei pochi tracciati che si corre in senso antiorario, apprezzato anche dagli amanti delle monoposto turismo e GT per via di alcune manifestazioni che si svolgono in questo tracciato. La grande popolarità dell’autodromo, però, è da iscrivere ai tanti gran premi che si sono disputati in Formula 1, che le hanno dato visibilità e notorietà in tutto il mondo. Il primo gran premio ospitato da Imola, in sostituzione di quello di Monza, è quello d’Italia nel 1980, vinto da un pilota leggendario come Nelson Piquet.

I grandi nomi che hanno scritto la storia di Imola

Dall’anno successivo, complice l’immediato ritorno del GP d’Italia a Monza, il circuito ospitò il Gran Premio di San Marino, diventato uno dei circuiti più appassionanti ed apprezzati dai fans delle gare automobilistiche ed ospitato ininterrottamente fino al 2006. Uno dei circuiti preferiti dal grande Michael Schumacher, che vinse sette volte il Gran Premio di San Marino (il primo, nel 1994, con la Benetton, gli altri sei alla guida della Ferrari); anche il fratello, a bordo di una Williams, vinse il primo GP da professionista.

Il grande pilota tedesco, però, non fu l’unico a lasciare impresso, indelebilmente, il proprio nome in terra romagnola. Oltre al già citato Piquet, basta scorrere l’elenco dei vincitori per suscitare emozioni e brividi in qualsiasi appassionato o amante, in senso lato, del mondo dello sport. Il grande Alain Prost, quattro volte Campione del Mondo, vinse tre volte a Imola, Tre furono anche i successi dell’immenso Ayrton Senna, che proprio nel circuito romagnolo, purtroppo, perse la vita nel maggio del 1994. Vittorie importanti anche per Damon Hill e David Coulthard, due piloti britannici, in particolar modo il primo, che hanno segnato la storia della Formula Uno negli anni ‘90.

Nell’albo d’oro del Gran Premio di San Marino, però, figura anche il nome di un pilota italiano, fin qui l’unico nostro connazionale ad aver fatto risuonare le note dell’inno di Mameli all’autodromo “Dino e Enzo Ferrari”: Riccardo Patrese. Imola, dopo tredici anni d’assenza, si è nuovamente affacciata al mondo della Formula Uno nel 2020, con la denominazione di “Gran Premio dell’Emilia Romagna”, donando nuovamente lustro ad un circuito che anche tu, caro appassionato di motori, puoi permetterti di percorrere a bordo di una Ferrari…