news

Giuseppe Gazzoni: “Baggio? Ulivieri non lo voleva. Oggi varrebbe come Dybala”

Il racconto del presidente onorario sull'approdo di Roberto Baggio al Bologna: "Ulivieri neppure lo convocò"

Redazione TuttoBolognaWeb

Nato a Torino 81 anni fa, Giuseppe Gazzoni Frascara è un imprenditore la cui azienda è diventata famosa grazie al marchio dell'idrolitina con il quale si è avvicinato al Bfc come sponsor.

Nel 1993 ha rilevato il titolo sportivo dopo il fallimento della precedente società ed ha iniziato una grandiosa ascesa che portò la squadra dalla C alla A fino alla conquista dell'Intertoto e della finale di Coppa Uefa. Portò a Bologna Signori e Baggio. Oggi è presidente onorario. Gazzoni ha rilasciato un'intervista al Resto del Carlino in cui ha ripercorso i suoi anni d'oro in rossoblù.

Queste le sue parole su Roberto Baggio: "Un giorno, nel ’97, Massimo Moratti mi invitò a colazione all’hotel Principe di Savoia e mi disse che avrei potuto portare Roberto a Bologna col cartellino a costo zero, l’ingaggio poco più d’un miliardo, oggi ne varrebbe cinquanta, cento, come un Dybala. Eppure non fu facile, Ulivieri non lo voleva. Gli dissi che Moratti mi aveva pregato di prendere Baggio e anche Pirlo, lui disse di no. Andai comunque con Oriali a concludere l’ingaggio di Roberto e l’allenatore mi oppose un altro no. Ulivieri a Bologna aveva creato una sorta di calcio cooperativo, ragazzi molto uniti, fedeli al suo Credo, l’arrivo di una star poteva creare problemi. Quando Baggio arrivò al ritiro di Sestola per il precampionato Torrisi si presentò, in polemica, con i capelli dritti, il sigaro in bocca e la maglia dipinta di verde.

Ulivieri ribattezzò Roberto ‘il morto che cammina’. Arrivò Bologna-Juve e neppure lo convocò. Il ragazzo si chiuse in casa, io e Ulivieri eravamo in urto. Poi successe una cosa incredibile. In quei giorni gli Stati Uniti bombardarono Belgrado, la Cnn mandò a Bologna due inviati che mi cercarono: ero convinto che volessero fare un servizio sul nostro territorio così vicino alla guerra e invece mi dissero che volevano trattare del diverbio Baggio-Ulivieri. Poi sai come finì..."