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Girone d’andata sorprendente per i rossoblù guidati da Mihajlovic

Girone d’andata sorprendente per i rossoblù guidati da Mihajlovic - immagine 1
Dopo la bella vittoria contro il Sassuolo, 27 punti in 19 partite per il Bologna che è decimo e in lotta per l’Europa

Redazione TuttoBolognaWeb

Girone d’andata davvero sorprendente per la squadra del Bologna. I siti dove scommettere sul calcio attendono la ripresa del campionato per cambiare le quote scommessa.

Ventisette punti dopo 19 giornate, questo l’insperato bottino della squadra di Sinisa Mihajlovic che, dopo un avvio un po’ incerto, ha trovato la quadra giusta per un team giovane con grandi protagonisti. I siti di calcio italiani di comparazione quote (elencati su www.migliorsitoscommesse.net) attendono la ripresa del campionato per capire se la squadra felsinea possa continuare a macinare gioco e punti fino alla fine.

Il Bologna, reduce da un campionato piuttosto deludente, ricompatta le file con acquisti mirati e con l’innesto di un paio di giocatori molto interessanti. Parliamo di Aaron Hickey, giovane talento scozzese, e del bomber Arnautovic, preso dopo un ottimo europeo di giugno con la sua Austria. Nonostante la perdita di un giocatore importante come Tomiyasu (venduto all’Arsenal) i rossoblu hanno guadagnato in velocità e in credibilità grazie anche ai gol, sempre spettacolari, della punta d’ebano Musa Barrow.

Grazie a questo sorprendente ruolino di marcia i siti di scommesse sul calcio guardano il Bologna come una possibile outsider per conquistare un posto in Europa League.

La malattia di Sinisa e l’attaccamento alla squadra

Mentre la dirigenza prova a migliorare l’organico nel mercato di gennaio è bene fare un passo indietro e raccontare il dramma (ampiamente superato) della malattia del tecnico Mihajlovic e l’attaccamento della squadra al proprio allenatore.

Probabilmente, infatti, il periodo d’oro del Bologna non è iniziato con il campionato in corso ma con la sinergia, incredibile, con la storia di Sinisa e ciò che stava accadendo nella sua vita personale. Il bosniaco, infatti, scopre improvvisamente di essere vittima di una forma di leucemia e di dover abbandonare la squadra per iniziare le cure. Stiamo parlando dell’estate 2019.

In quel momento la squadra e la dirigenza fanno muro attorno all’allenatore. Addirittura, una sera, si ritrovano tutti a cantare sotto l’Ospedale Sant’Orsola come segno di incoraggiamento per la battaglia che stava per essere intrapresa. Certamente un momento che è andato al di là del calcio giocato e che ha cementato un’intesa difficilmente ripetibile.

Ci piace pensare, quindi, che il nuovo corso del Bologna non nasca quest’anno ma che sia il frutto di un seme piantato un paio di anni fa, in un momento di grande difficoltà e di enorme carica di umanità.

Aaron Hickey: classe cristallina per il giocatore nato nel 2002

Walter Sabatini, il direttore sportivo del Bologna, quest’estate ha compiuto un vero e proprio miracolo soffiando al Bayern Monaco e al Manchester City il talento scozzese Aaron Hickey, classe 2002 preso dagli Hearts con prestito con diritto di riscatto.

Terzino sinistro di buona tecnica e bella velocità a soli 17 anni è diventato l’idolo della sua vecchia tifoseria segnando un gol nel derby di Edimburgo (sentitissimo) tra gli Heart of Midlothian e gli Hibernian, storici rivali. E non solo: è stato il giocatore più giovane a disputare una finale di Coppa di Scozia.

Giocatore molto versatile, essendo ambidestro, è dotato di un bel gioco ed è già al centro di un bel po’ di richieste, proprio in Premier League dove è finito l’altro gioiellino Tomiyasu. Ora bisognerà capire se il Bologna abboccherà alle sirene inglese (in pole position l’Aston Villa di Steven Gerrard pronto a una maxi offerta) o se tenterà di riscattare lo scozzese con una bella somma di denaro.

Certamente è un peccato che, nel campionato italiano, i campioni emergenti vadano via quasi subito lasciando la Serie A italiana per giocare in Francia o in Inghilterra. Questo nostro campionato, una volta davvero il più bello del mondo, sembra sempre di più diventare un cimitero per vecchie glorie o un trampolino di lancio per campioni che poi preferiscono giocare in altre leghe rispetto alla nostra. Speriamo, quindi, che con Hickey (ancora molto giovane) questo non accada e che si possa ammirare il suo modo di giocare per un altro po’ di tempo.

Una cosa del genere, oltretutto, permettebbe ai bolognesi di non perdere in qualità e di provare, finalmente, a ritrovare le zone alte della classifica senza vivere il patema delle sfide salvezza o dell’ansia della retrocessione.