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Gazzetta – Dalle frecciate alla Thatcher, oggi due anni di Mihajlovic in panchina

Redazione TuttoBolognaWeb

Quando il tecnico aveva già rinnovato con il club, dopo voci di un suo possibile addio, ecco la notizia della sua leucemia. Un fulmine a ciel sereno per tutta la città, dirigenti compresi che scelgono però di dare fiducia al mister senza pensarci nemmeno. Sinisa per buona parte dello scorso anno ha comandato la sua squadra dall'ospedale, con il gruppo che in campo combatteva per lui. L'empatia tra il mister e i giocatori che si era creata l'anno prima, si era consolidata il successivo. Frasi come "I giocatori sono liberi di fare quello che voglio io" oppure "Sarà una selezione naturale, chi non mi sta dietro è fuori" hanno unito anncora di più Mihajlovic e i suoi calciatori, quasi in un rapporto tra padre e figli, come li ha sempre definiti lui. Poi le frasi a sfondo politico, con "Se non c'era Bonaccini continuavamo a farci il tifo da soli", "Non prendiamo esempio dai nostri governi, che fanno i decreti a cazzo di cane", fino all'ultimo "Quando le cose vanno male non leggo i giornali, come faceva la Thatcher". E poi il litigio l'anno scorso con Gasperini. "Se avesse puntato a me quel dito, non so se l'avrebbe ancora...". Divisivo fuori dal campo, ma mai con la sua squadra, che rimane dalla sua parte.

Fonte-Gazzetta

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