Fuochi, parlando del difficilissimo momento che sta passando ora la società cestistica bolognese, dice: "Credo che la Virtus non sia mia stata, come in questa circostanza, vicina alla retrocessione, a parte nel 1970. Il bene A1 è da difendere, l'ipotesi Zanetti non l'ho vista supportata dai fatti e credo che le fondazioni e le cordate siano più adatte per i salvataggi".
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Fuochi: “Il bene A1 è da difendere”
Walter Fuochi, a "Quasi Goal", eccezionalmente condotta da Jack Bonora, parla dell'importantissima gara contro Torino di domenica, un banco di prova per la Virtus che si deve salvare.
Analizzando la situazione a livello societario, questo è quanto dichiara: "Sicuramente la dirigenza ha allestito una squadra non all'altezza delle speranze, c'è stata la componente della sventura quando ti si rompe il giocatore migliore. L'allenatore è stato un po' travolto dalla corrente, tant'è vero che molte persone oggi rimpiangono il suo non avvicendamento, che non avvenne a causa delle sue vittorie in casa".
Per quanto riguarda la scelta del ritiro, Fuochi conclude l'intervento affermando: "Il ritiro era la soluzione più semplice, sull'esonero a due giornate dal termine non sono molto convinto, poi occorreva cercare un comunitario, ma dove andare? Ci si attacca a tutto, purtroppo la prestazione della Virtus a Cantù fa pensare a come rianimare un morto".
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