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Fenucci: “Copertura totale e avvicinamento delle curve: ecco la nostra idea di stadio”

Lunga e completa intervista sulle colonne del Resto del Carlino per l'amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci. Una chiacchierata a tutto tondo riguardante le questioni di rilevanza fondamentale per il futuro del club rossoblù. Stadio,...

Redazione TuttoBolognaWeb

Uno degli aspetti che più stuzzica la mente dei tifosi è sicuramente quello che riguarda il progetto di ristrutturazione del Dall'Ara. Fenucci illustra le linee guida di quello che sarà il progetto coordinato dall'architetto Zavanella: "Il nuovo stadio per noi è indispensabile, aiuta a crescere la parte sportiva ma anche i ricavi del club. In Italia solo il 10% dei ricavi deriva dalle partite contro il 20 degli altri paesi. Se vogliamo rimettere il tifoso al centro del progetto dobbiamo puntare sul comfort delle strutture". A proposito di strutture, Fenucci spiega quali sono i prossimi passi e le idee del club: "Vorremmo restare al Dall'Ara, pensiamo alla copertura totale degli spalti e all'avvicinamento delle curve lasciando intatte le tribune. Zavanella elaborerà il progetto calcolando i costi entro dicembre. A quel punto ci confronteremo con le istituzioni e decideremo se continuare con il restyling o se optare per un nuovo stadio". Sulle curve in particolare Fenucci spiega: "Avvicinandole creeremmo un sound più adeguato per i nostri tifosi che le riempiono e cantano per tutta la partita, gli avversari devono trovare un clima assordante. L'idea è lasciare invariato l'anello del 1927 in modo tale da creare spazi ad uso commerciale, per la ristorazione e per il museo".

Si passa poi all'aspetto più tecnico, l'inizio per il Bologna è stato decisamente in salita: "Corvino in estate ha fatto un lavoro importante, sapevamo che la missione era costruirci un futuro puntando sui giovani ma si sa che i giovani vivono di alti e bassi". Sull'ultimo posto in classifica Fenucci si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "La cosa che più mi ha dato dispiacere è che si mettesse in discussione il progetto che invece continuava ad andare avanti". Gli viene chiesto ovviamente un parere sul cambio di guida tecnica sull'arrivo di Donadoni: "E' l'allenatore giusto per le nostre idee, in poco tempo ha colmato il gap che con Delio Rossi c'era tra le prestazioni e i risultati. Non credo però che le difficoltà siano finite".

L'intervista si chiude gettando uno sguardo al futuro, tra chi ha promesso l'ottavo scudetto e un futuro radioso, Fenucci utilizza uno sguardo razionale: "Non voglio vendere fumo, siamo neopromossi e per arrivare a certi livelli servono anni e, soprattutto, far crescere il fatturato". Per guardare al futuro bisogna anche soffermarsi sull'esplosione di Diawara, ormai corteggiato da mezza Europa. Fenucci non chiude ad una eventuale cessione: "Non siamo un top club e se Diawara diventa un top player diventa quasi impossibile trattenerlo. L'aspetto importante, se si deciderà di cederlo, è impiegare i ricavi per generare altri giocatori di valore". Chiusura sulla Serie A e su un sogno che Fenucci custodisce da tempo: "Si parla da anni di riforma del calcio, sarebbe giunto il momento di farla. La Seria A ha perso il primato agonistico e di fatturati in Europa, questo perché non abbiamo saputo seguire il modello della Premier. Serve una maggiore centralità della Lega e un rafforzamento delle figure manageriali, sarebbe importante attingere direttamente ai mercati televisivi, cosa che oggi l'advisor ci impedisce".

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