news

Donadoni non tollera cali: “Domani come contro la Juve”

Sulla Nazionale precisa: "Se mi chiamasse Tavecchio ci penserei, ma stiamo parlando di nulla"

Luca Lollini

“Chi domani non sarà al cento percento non mi servirà”. È preciso il messaggio che Roberto Donadoni manda ai suoi giocatori alla vigilia di Bologna-Carpi, in una conferenza stampa che ruota totalmente attorno a cosa il tecnico si aspetti dai suoi giocatori nei due mesi e poco più che mancano alla fine del campionato: “L’errore più grosso sarebbe fare tre punti domani e poi pensare di poter gestire le altre partite: i prossimi due mesi e mezzo saranno fondamentali per tutti quanti, a partire dal sottoscritto”. Queste undici partite che dividono i rossoblù dalla vacanze, quindi, dovranno essere tutt’altro che un periodo trascorso a svernare in quell’enorme limbo che separa la lotta per la salvezza da quella per l’Europa: “Saranno gare in cui faremo considerazioni in funzione del prossimo campionato, voglio vedere una squadra proiettata verso il salto di qualità”. Come già affermato nelle scorse settimane, quindi, Donadoni per il Bologna vede ancora ampi margini di miglioramento: “Se non lo pensassi sarei limitato. Un esempio? Ci manca ancora la capacità di azzannare l’avversario alla gola: se l’avessimo già, a Palermo avremmo vinto”.

Il mister del Bologna pensa al suo futuro qui, ben consapevole dei numerosi attestati di stima che giungono da tutta Italia: “È normale che mi possa far piacere, ma l’attenzione che mi preme non è rivolta a me bensì alla squadra. Se mi chiamasse Tavecchio? Farei le mie valutazioni, però stiamo parlando del nulla e a me non piace: io penso al Bologna e al portare avanti al meglio questa stagione”.

Il futuro immediato, infine, dice che domani arriva il Carpi: “Sono una squadra in salute e con un’identità definita. Hanno delle necessità di classifica: sarà una partita da considerare alla stregua di quella contro la Juventus”.

tutte le notizie di