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Diamanti: ” A Bologna ho lasciato il cuore”

Diamanti: " A Bologna ho lasciato il cuore"

Redazione TuttoBolognaWeb

Alessandro Diamanti, ormai sbarcato in Inghilterra lo scorso 17 agosto, in prestito dai cinesi del Guangzhou, guarda con piacere e anche un po' di malinconia all'Italia. Il 32enne toscano cerca la strada giusta per tornare protagonista: "Sono carico, mi sento bene, sto lavorando come un forsennato per riconquistare il campo e non uscire più".

I due anni e mezzo nel Bologna per il giocatore furono anni d'oro che lo portarono a diventare icona rossoblù e perno fisso dell'Italia: "Bellissimo incontrare la gente con cui lavoravo a Casteldebole, lì ho lasciato il cuore, una casa e tanti amici".  L'ultima volta al dall'Ara era il 31 maggio 2013, 4 - 0 al San Marino, e stasera gli azzurri torneranno in campo con la Romania: "Fu un'emozione fortissima per me, capitano del Bologna, indossare la maglia azzurra nella mia città. Peccato che Prandelli mi tolse a inizio ripresa e io volevo segnare a tutti i costi: il Gila' ci riuscì, io no" commenta Diamanti al Carlino.

Da ricordare sicuramente il rigore contro l'Inghilterra, agli Europei 2012 era il 24 giugno: "Con la mia sana follia, mentre andavo sul dischetto, ripensavo a tutti gli anni di Interregionale e di C2. poi mi son detto: 'Alino, bene bene o 'sti cazzi'". Nel podio delle emozioni secondo il giocatore: "Ci metto il mio primo gol con l'Italia contro l'Uruguay (30 giugno 2013, ndr), nella finale vinta per il terzo posto alla Confederations Cup". La delusione più grande, invece, l'esclusione dalla lista per i mondiali in Brasile: "Avrei voluto condividere anche quei dispiaceri, in Brasile fu una strage annunciata. Fossi stato il mister, avrei portato il gruppo storico, collaudato da tre - quattro anni; forse eravamo più scarsi di qualcuno che andò, ma avevamo più personalità e più fame".

Per quanto riguarda il tema Prandelli, Diamanti dichiara: "Non ce l'ho mai avuta con lui. Un tecnico è pagato per fare scelte e, alla fine, è lui che si prende le responsabilità". Mentre per il nuovo allenatore, Antonio Conte, ha buone aspettative: "Mi piace molto questa Italia e so che ci sarà sicuramente una nazionale con le palle".

Guardando il proprio futuro, Diamanti dichiara: "Ho lasciato la Cina per la Premier proprio per giocarmi le mie carte e provare ad andare all'Europeo. Lavoro con tanta umiltà e pazienza per far cambiare idea a Conte".  Esattamente 5 anni fa, Diamanti esordiva con l'Italia proprio contro la Romania: "Ricordo la febbre a 40 nei giorni prima ella gara: stavo male anche quella sera, tanto che fui tolto all'intervallo. Ecco, la febbre ha reso tutto ancora più indimenticabile".

Ci sarà ancora posto per il vecchio capitano nell'Italia?