"Ci si aspettava un altro tipo di prestazione con il Sassuolo. Svanberg, rispetto la partita con la Lazio, credo sia un simbolo: è un ragazzino, è un 1999. Ciò che voglio dire è che non è cambiato rispetto un anno fa. Ha i colpi, ma ha bisogno di tempo. Quando è chiamato a subentrare o ha la sua chance gioca in un certo modo, se usato con continuità non rende, ma è normale. Vale lo stesso discorso per Skov Olsen, ma ha l'attenuante che anche i grandi campioni arrivati in Serie A il primo anno faticano, anche gente come Batistuta. Non è il caso di caricarli di responsabilità, il progetto del Bologna è a medio-lungo termine. Dobbiamo avere pazienza, è la strada giusta e darà ragione a chi saprà attendere"
news