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Cor Sport – Il Bologna e l’evoluzione del ruolo del portiere

MILAN, ITALY - FEBRUARY 03:  Lukasz Skorupski of Bologna FC gestures during the Serie A match between FC Internazionale and Bologna FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 3, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Il Corriere dello Sport ha intervistato Oriano Boschin, preparatore dei portieri dell'Under 15 del Bologna

Redazione TuttoBolognaWeb

Il ruolo del portiere sta certamente andando incontro ad una rivoluzione, partita dall'Olanda ai tempi di Cruijff e Rinus Michels, ma diventata globale solo negli ultimi anni. Il Bologna ha certamente compreso questo cambio di direzione: ora al portiere non si chiede più di essere solo bravo con le mani, ma deve anche essere in grado di garantire un opzione di scarico ai difensori e saper giocare con i piedi, nonché gestire la pressione del pressing degli avversari. Lo sa bene Skorupski, e con lui Da Costa, i portieri della prima squadra del Bologna ogni settimana si allenano su i fondamentali necessari a integrare le nuove richieste, partecipano ai torelli e svolgono allenamenti specifici.

Ma il percorso comincia ben prima dell'approdo in prima squadra, nel settore giovanile infatti si punta molto a preparare i portieri a essere efficaci anche con i piedi, Oriano Boschin, ex portiere del Bologna e attuale preparatore dei portieri dell'Under 15 si è così espresso: "In primo luogo fino ai 13-14 anni si alternano in porta, in modo che tutti sappiano giocare con i piedi e con le mani. Nell'under 15 si insegna che il portiere è parte integrante della squadra. La tecnica podalica si esercita durante gli allenamenti attraverso diverse forme. A esempio inserendo i portieri durante le esercitazioni dei possessi. In questo modo anche loro si abituano ad utilizzare i piedi in condizioni di forte pressione e si spera che in questo modo possano diminuire gli errori."

Fonte: Corriere dello Sport