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Casini: “La protesta? Comprendo i tifosi ma anche la società è da capire”

Il noto tifoso rossoblù domani sarà al Mapei Stadium: "Ho grandissimo rispetto della scelta della curva. Saputo? non gli si può chiedere di più"

Redazione TuttoBolognaWeb

Pier Ferdinando Casini domani domani all’ora di pranzo sarà sugli spalti del Mapei Stadium. 

Ad intervistare il noto tifoso tifoso rossoblù è il Resto del Carlino: "Avevo già programmato da tempo di assistere alla partita di Reggio Emilia- Ho grandissimo rispetto della scelta della curva, e la capisco benissimo, ci aspettavamo altre soddisfazioni da questo campionato".

Sulla società: "Credo però che la società sia da capire. Saputo ha già investito in poco più di due anni qualcosa come cento milioni, e onestamente non mi sembra che gli si possa chiedere di più. Non è nemmeno sbagliata la filosofia di fondo, con la scelta di puntare sui giovani."

Su Saputo: "La parte italiana di Saputo è molto presente, quindi sa benissimo che nel nostro calcio si verificano cose che non capitano nello sport statunitense. Io dico solo: cerchiamo di tenere un senso della misura e di non dimenticarci il passato, due anni fa eravamo in B."

Sulla protesta: "Non mi stupisce perché Bologna è fatta così. Le racconto una cosa che mi disse una volta Massimo Moratti. Alla fine degli anni sessanta venne a Bologna con il padre, e visti i trascorsi tra Inter e Bologna nell’ultimo scudetto rossoblù, si aspettavano un’accoglienza difficile. Andarono a mangiare al Diana, tra bambini chiedevano l’autografo. In campo, l’Inter vinse quella partita nettamente, e uscì tra gli applausi del pubblico bolognese. Papà Moratti disse al figlio: questi sono i tifosi che di calcio ne capiscono più di tutti e sono i più sportivi d’Italia".

Sulla questione stadio: "E' importantissima, oltre a dimostrare che Bologna intesa come città riesce a fare le cose, non è immobile. Il mecenatismo non esiste più, nemmeno i cinesi, gli arabi o i russi investono nel calcio solo per passione. Mettere mano a un simbolo importante come lo stadio significa avere un progetto in testa".