"Impossibile prevedere oggi una data precisa in cui riprendere. All'inizio il calcio è rimasto a guardare, perché nessuno sapeva l'impatto che avrebbe avuto il virus. Prima o poi però si tornerà in campo, appena ci saranno le condizioni necessarie. Come ha detto Renzi, bisogna già studiare il dopo: non può essere tra due o tre mesi, altrimenti l'Italia sarà già in ginocchio. Il calcio ora non mi manca, prima viene la salute, ma sono sicuro che tornerà a farci emozionare: servirà per superare il momento difficile, come quando Bartali vinse il Tour de France nel 1948. Torneremo a ripopolare gli stadi e riscopriremo vecchi valori: ci emozioneremo in estate, magari la domenica ed il mercoledì, davanti al televisore. Anche lo sport può essere una medicina per il paese. Nella mia vita conservo solo due fotografie: una è l'ultima partita al Dall'Ara con lo striscione della Curva Andrea Costa che recita 'Grazie Gigi', l'altra invece è allo stadio di Torino con la formazione della Juventus sul tabellone ed il mio nome in fondo come allenatore. Stipendi? Giusto tagliarli in Serie A, ma in B e soprattutto in C ci penserei bene".
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