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Bologna, diamo un po’ di voti: il pagellone di fine campionato

Manuel Minguzzi

Palacio 10 – Dall’amico Cervellati sul suo giornalino avevo dato 6.5, ma il fatto che sia arrivata al capolinea la sua avventura al Bologna mi fa dare un voto romantico. Dispiace che il suo saluto con la Juve sia stato affossato da una non partita (non certo per colpa sua) e di sicuro la sua ultima recita avrebbe meritato una sceneggiatura diversa. E’ riuscito comunque a regalarci una tripletta prima di dirci ciao. Grazie di tutto. – Divin Trenza.

Barrow 6 – Il talento non è in discussione e i 17 gol da quando è qui lo confermano. Però c’è dell’altro, cioè un giocatore che fatica a essere duro, rude, spietato. Ha una mollezza di base che fa imbufalire Sinisa, che gli urla dalla panchina, ma tutto sommato la sua stagione non è affatto negativa. – Mollica di pane in attesa di diventare crosta.

Orsolini 6 – Il famoso dualismo col compagno non ha aiutato nessuno dei due e per me Orso resta superiore, ad oggi, di Andreas. Questo equilibrio precario del ‘per me sono entrambi titolari’ ha finito per limitare tutti e due, che non sono riusciti a trovare quella continuità basilare per crescere e migliorare. In linea di massima servirebbe una combo dei due: Skov più applicato, Orso più incisivo. – FU-SIO-NE! (citazione per gli amanti di Dragon Ball).

Skov Olsen 5.5 – Sarò ripetitivo, ma pare abbia ancora il cordone ombelicale con la sua casa in Danimarca, dove suo padre lo aveva dipinto felice assieme alla sua Peugeot in una delle prime interviste dopo lo sbarco a Bologna. Beh, convinciamolo a comprare una Lamborghini per farlo ambientare in Emilia…Ad ogni modo, la differenza tra quello che tutti abbiamo visto in video prima che venisse - unito a quello che spesso fa in nazionale - e quello che mette in mostra a Bologna resta abissale – E’ lui o non è lui…Cerrrto che è lui.

Sansone 5 – Fondamentale per la salvezza di due anni fa, il numero dieci si è progressivamente perso nei meandri della panchina e dell’infermeria e l’oneroso contratto da 1.5 annui non aiuta a trovare una sistemazione. La sensazione, con Barrow in quel ruolo, è che lui abbia perso fiducia e rendimento, unito a quel rigore sbagliato a Genoa che ha segnato uno spartiacque tra il prima e il dopo. – Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore.