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Bologna: bilancio del campionato dei rossoblù

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La Serie A è diventata un campionato molto più livellato del passato. Lo stradominio delle grandi del Nord non è più quello di un tempo e non è solo la vittoria dello scudetto da parte del Napoli a dimostrarlo. Mantenere una certa continuità...
Redazione TuttoBolognaWeb

La Serie A è diventata un campionato molto più livellato del passato. Lo stradominio delle grandi del Nord non è più quello di un tempo e non è solo la vittoria dello scudetto da parte del Napoli a dimostrarlo. Mantenere una certa continuità di domenica in domenica è diventato complicato anche per quelle formazioni che magari non disputano le coppe europee, come il Bologna. Tuttavia, è innegabile che proprio i felsinei abbiano conosciuto una crescita non indifferente nelle ultime stagioni. Se prima l’obiettivo era la salvezza, oggi è legittimo provare a sognare qualcosa in più, anche se proprio quest’anno il finale di stagione è stato poco felice per i rossoblù.

Il campionato non era comunque partito nel migliore dei modi per gli emiliani. Ad agosto in panchina c’era il compianto Sinisa Mihajlovic, che ha guidato i suoi per 5 partite prima di essere esonerato da Joey Saputo e ritrovarsi a combattere l’ultimo atto della sua battaglia contro la leucemia. Nella prima giornata il Bologna aveva perso per 2-1 in casa della Lazio, nonostante fosse riuscito ad andare in vantaggio e avesse potuto godere per 40 minuti della superiorità numerica in virtù dell’espulsione di Luis Maximiano, seguita dal rosso rimediato a fine primo tempo da Adama Soumaoro.

Nel secondo turno il pareggio per 1-1 con l’Hellas Verona, ancora in 10 uomini. A seguire il ko sul campo del Milan per 2-0 e il pari per 1-1 al Dall’Ara con la Salernitana. L’ultimo atto di Sinisa ha visto il Bologna impattare a La Spezia per 2-2. Dopo il sollevamento dall’incarico, il tecnico serbo fu sostituito per una sola partita da Luca Vigiani, che con il 2-1 interno sulla Fiorentina aveva portato finalmente a casa la prima vittoria dei rossoblù in campionato. Poi il cambio essenziale, perché dal 12 settembre l’allenatore del Bologna è Thiago Motta. Un tecnico ancora acerbo, ma fautore della salvezza degli stessi spezzini nella passata stagione.

Con l’arrivo del nuovo mister c’è voluto comunque un po’ di tempo prima di cambiare la musica. Alla sconfitta casalinga per 0-1 contro l’Empoli è seguita quella per 3-0 a Torino, contro la Juventus. Dopo il pari per 1-1 a Bologna con la Sampdoria è arrivata invece la sconfitta per 3-2 a Napoli. Insomma, è stato necessario attendere fine ottobre per vedere in campo il vero Bologna, capace di rialzare la testa con 3 successi di fila: in casa con il Lecce per 2-0, a Monza per 1-2 e di nuovo in casa col Torino, per 2-1. Appena prima della sosta per i Mondiali i felsinei avevano registrato un pesante tonfo a Milano, contro l’Inter, per 6-1, ma pochi giorni dopo si sono rifatti battendo per 3-0 il Sassuolo.

Nel girone di ritorno l’andamento è divenuto più costante e anche se conta una decina di sconfitte oggi il Bologna si trova nella prima metà della classifica e può dirsi salvo con largo anticipo. Le quote sulle sfide di Serie A non sorridono però agli emiliani: se solo nel mese di marzo non ci fosse stato un digiuno di vittorie e ad aprile fosse stato raccolto qualche punto in più, il finale di campionato sarebbe stato ben diverso e i rossoblù avrebbero potuto giocarsi l’approdo al sesto posto per la qualificazione in Conference League. Un obiettivo che verrà posto sicuramente in futuro, però. Con Thiago Motta è partito un progetto che potrebbe riservare più di qualche sorpresa.