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Bertuzzi: “Il Bologna non è una squadra scarsa. Destro? Lo voleva già Carmine Longo”

Lo scout Fabrizio Bertuzzi a Radio 1909: “Servirebbero cross per Santander”

Redazione TuttoBolognaWeb

Fabrizio Bertuzzi, scout e collaboratore in passato di Pantaleo Corvino, è stato ospite oggi di ‘Fire and desire’ su radio1909.it. Ecco le sue parole sul momento del Bologna:

"Il Bologna non è una squadra scarsa, penso che giocatori di valore ci siano ma essendo stata costruita sulla fisicità ha bisogno di tempo per entrare in forma - ha affermato - I rossoblù sono una squadra di peso e non sono tra i più pessimisti. Più che altro bisognerebbe mettere gli attaccanti nelle condizioni migliori e forse il 3-5-2 sacrifica qualcuno. Penso a Orsolini mezzala o Krejci in panchina. Due esterni così potrebbero far piovere in area rifornimenti per Santander se si giocasse con un tridente davanti. Il paraguaiano è un giocatore di calibro che sa dove sono posizionati i compagni e che in attacco è una presenza importante. Falcinelli? E’ un calciatore che ha bisogno di giocare perché non è tipo da spezzoni di gara. Poi penso soffra un po’ la fisicità dei difensori avversari e a Firenze la miglior partita gliel’ho vista fare in un tridente”.

Un pensiero su Destro: “Mattia è stato decisivo il primo anno, quel Bologna era basato su di lui e su Giaccherini. Quando il Bfc vinse a Udine, con quel gran gol di Destro, non era poi così tanto lontano dal Sassuolo che poi andò in Europa. Purtroppo quel pestone volontario di Miranda che gli fratturò un dito ha causato tutti i problemi di Destro e del Bologna, squadra che dopo andò in crisi anche perché Giaccherini era in odore di convocazione per gli Europei e si preservò. Ora non so perché Mattia non sia continuo, ma di sicuro resta un giocatore di assoluto valore per Inzaghi e che si potrà sfruttare. Mi ricordo un colloquio con Carmine Longo quando prese Ramirez a Bologna, gli feci i complimenti per il colpo e lui mi disse: “Bertuzzi, e poi non sono riuscito a prendere Destro”. Stava uscendo dalla Primavera dell’Inter e Longo, che lo definiva ‘agnellone’, lo voleva al Bologna. Alla fine l’Inter, invece di Mattia, diede al Bologna Khrin e Siligardi”.

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