"Nel calcio è fondamentale l'umiltà. Essere professionisti significa adattarsi alle situazioni ed aspettare il proprio momento. Quando sono arrivato al Chievo avevo davanti gente come Dainelli, Gamberini e Tomovic, che contavano centinaia di presenze in Serie A. Per i primi 6 mesi non ho mai giocato e mi allenavo da terzino per via dell'abbondanza, ma non ho mai mollato. E' fondamentale capire, migliorare e andare avanti: nel calcio non si smette mai di imparare. A questi livelli se sbagli un anno sei fuori, devi conquistarti tutti ed essere orgoglioso dei tuoi traguardi. C'è grande competizione, ma è sbagliato fare paragoni".
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