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Amarcord: Bologna-Lazio

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 23 gennaio 2011 fu sempre vittoria con due reti scarto, ma a passare furono i rossoblù guidati da Alberto Malesani. E pensare che le cose sembravano essersi messe male per la squadra di casa, passata in svantaggio dopo cinque minuti di gioco grazie al gol di Sergio Floccari (ora rossoblù) dopo un bel dialogo con Hernanes.

La truppa felsinea, però, ha il merito di reagire alla grande e, dopo due rigori non assegnati dal fischietto fiorentino Gianluca Rocchi, insieme a due ghiotte occasioni da rete per ambo le parti, pareggia con Gaston Ramirez che sfrutta al meglio un lancio dello svedese Albin Ekdal anticipando il roccioso (e nervosissimo) difensore brasiliano Andrè Dias. E' il 36' ed il pari premia gli sforzi del Bologna che non demorde: vuole vincere a tutti i costi e tre minuti dopo arriva il tanto sospirato vantaggio, con Marco Di Vaio che salta il difensore Scaloni e batte ancora il malcapitato portiere biancoceleste. E' due a uno e si va al riposo.

Nel secondo tempo si assiste a due fatti estremamente importanti: il primo è il terzo gol messo a segno al novantesimo da uno scatenatissimo Di Vaio, tra l'altro ex di turno in quanto cresciuto nelle giovanili della Lazio con la quale aveva esordito in Serie A il 20 novembre del 1994 in un sonoro 5-1 al Padova. Il secondo è la vergognosa rissa (in due atti) scatenatasi tra i giocatori di ambo le squadre al 38', quando Dias compie un bruttissimo fallo su Ramirez; nel parapiglia a seguire, interviene Gimenez che stava effettuando un riscaldamento prima di entrare. Rocchi, per cercare di essere equo e mascherare un arbitraggio assolutamente insufficiente espelle sia l'uruguaiano (dalla panchina) che il difensore carioca, ma questo è solo l'antipasto; l'attaccante argentino della Lazio Mauro Zarate, nei minuti finali dell'incontro, colpisce al capo con una pallonata il difensore del Bologna Matteo Rubin e stavolta tutti i compagni puntano decisi verso Zarate per fargliela pagare, è necessario l'intervento anche degli allenatori per placare gli animi, ma l'argentino rischia di colpire un guardalinee sul naso con un destro degno di Rocky Balboa. Brutta cornice per una così bella vittoria, con Di Vaio mattatore del match che dopo il triplice fischio finale di Rocchi va sotto la curva a salutare e ringraziare, da vera bandiera.

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