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Cobra senza veleno: Motta fa con quel che ha

Manuel Minguzzi

Da queste colonne è sempre stato concesso tempo al Bologna, tempo per consolidarsi in A, un passaggio probabilmente necessario, e tempo per strutturarsi in ottica salto di qualità, ma sempre con l'idea di diventare esigenti qualora non si fosse registrata una crescita tangibile verso l'alto. E purtroppo l'ultimo tassello è sempre mancato. Al settimo anno la media punti resta quella da consolidamento della categoria tant'è che il club non solo non ha superato il record di Guaraldi ma nemmeno ci si è avvicinato particolarmente. E allora viene da chiedersi come sia stato possibile tutto questo, cioè come non si sia riusciti a trovare la chiave di volta, neanche tanto per entrare in Europa ma almeno per disputare una stagione coinvolgente e che desse una scintilla ad un ambiente ormai fossilizzato sul trend creato. Le uniche vere emozioni sono arrivate, in questi anni, quando si è riusciti a produrre una rimonta salvezza ma quando c'e stata la possibilità di battere il ferro caldo ci si è invece impantanati nelle sabbie mobili. E anche i 27 punti dell'andata dell'anno scorso sono stati spenti immediatamente da un mercato composto da Aebischer, Kasius e Rojas, cioè una riserva di oggi, un esubero e un desaparecidos. E con 27 punti si dovrebbe cavalcare l'onda invece di aspettare la bassa marea.