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Accardi: “Su Mbaye anche Panathinaikos e Sporting Lisbona, ma lui vuole restare a Bologna”

Nel corso di Tempi Supplementari – trasmissione in onda ogni domenica sera sul circuito Radio Nettuno – Radio International condotta da Ugo Mencherini e Vittorio Longo Vaschetto – è intervenuto il procuratore Giuseppe Accardi, agente tra...

Redazione TuttoBolognaWeb

Oggi si apre ufficialmente il mercato invernale, che vedrà il Bologna impegnato sia in entrata che in uscita. Che mercato si aspetta da parte del club rossoblù?

“Il Bologna ha avuto la grande capacità, con l'arrivo del nuovo allenatore Donadoni, di rimettere in gioco giocatori che sembrava fossero stati un po' dei bluff. Purtroppo, all'inizio del campionato o comunque nella passata stagione, alcuni giocatori erano arrivati con belle speranze e grosse aspettative poi per un motivo o per l'altro non hanno reso quello che dovevano rendere. Ricordo il caso di Destro: è arrivato a inizio stagione e c'era qualcuno che storceva il naso dopo le prime partite, mentre oggi stiamo vedendo chi è  Destro. Il grande rinforzo del Bologna sono quei giocatori che sono arrivati per fare i protagonisti e che stanno crescendo. Il mercato di gennaio non è mai facile. Nessuno vende i giocatori che ha in casa, perché ne ha bisogno, e chi vende cerca di stravendere: diventa quindi difficile andare a fare mercato in questo momento. Il Bologna si sta muovendo davanti per cercare di prendere una punta per completare l'asse offensivo. Pare stiano cercando anche un centrocampista, ma credo che il Bologna farà operazioni mirate, con giocatori che serviranno adesso ma anche per il futuro di questa squadra, che ha trovato un assetto importante, autostima e fiducia e sta facendo un campionato importante. Fare interventi tanto per farli non ha senso. Fare interventi mirati, se il mercato ne offrirà la possibilità, diventerà invece sicuramente importante”.

Certo è che, rispetto alle precedenti proprietà, ora con Saputo è cambiato anche il peso economico, e quindi il ruolo, del club rossoblù sui vari tavoli. E' una percezione o è realtà?

“E' un fatto. Già dalla prima parte dell'avvento di Saputo il Bologna era intervenuto sul mercato in maniera abbastanza importante e a giugno ha fatto altrettanto. Il Bologna è andato sul mercato battendo la concorrenza di squadre importanti per acquisire un giocatore come Destro, e questo fa vedere come il Bologna sia diventato un club concreto e di sostanza. Il fatto stesso che l'Inter sembra che si appoggi al Bologna per l'operazione Calleri, o comunque che si parli di Ranocchia, è un dato importante”.

L'ipotesi Calleri è possibile? Una collaborazione con l'Inter solo per valorizzare temporaneamente un loro giocatore non pare molto credibile.

“La questione è una. Il Bologna ha bisogno di completare un reparto, e non è semplice perché i giocatori che sono nella tua logica probabilmente in questo periodo di mercato o non verrebbero o sarebbero comunque difficili da prendere. Che Calleri sia un obiettivo dichiarato dell'Inter ormai è noto, ma all'Inter non può arrivare da subito perché non hanno a disposizione il posto per un extracomunitario. Dal punto di vista nerazzurro, l'operazione è intelligente: far adattare sei mesi un giocatore al campionato italiano e poi riportarselo a casa già pronto”.

E quale sarebbe il vantaggio del Bologna?

“Sarebbe quello di poter avere un giocatore importantissimo, che in questa situazione di mercato il Bologna non potrebbe avere. Un giocatore che darebbe alla squadra rossoblù la possibilità di rafforzarsi davanti. Il campionato è lungo e può diventare strano. Se il Bologna dovesse continuare a crescere come sta facendo e dare continuità di risultato, la situazione potrebbe farsi interessante. L'augurio è ovviamente quello che non subentrino turbative, ma oggi il Bologna sta iniziando a dare soddisfazioni a tutti. Fino all'arrivo di Donadoni eravamo tutti lì a piangere, preoccupati per la retrocessione: magari con l'arrivo di un attaccante così importante, se arrivasse continuità di risultati si potrebbe fare un salto in avanti in classifica e ci si ritroverebbe a sognare”.

Tra i suoi assistiti c'è Mbaye. Qual è la sua situazione attuale? E' ipotizzabile una cessione a gennaio?

“Abbiamo parlato ripetutamente con il Bologna, e l'intenzione è quella di confermarlo e tenerlo. Adesso sta lavorando bene, fisicamente sta tornando ad essere quello di una volta. Avevamo avuto qualche sollecitazione da qualche squadre anche abbastanza importanti all'estero, come il Panathinaikos e lo Sporting Lisbona, ma l'intenzione di Ibra è quella di rimanere a Bologna. E' venuto qua per iniziare una storia con il Bologna e cercare raggiungere risultati importanti con questo club. Nel calcio, le cose possono iniziare male e poi mettersi a posto, oppure può sembrare che vadano bene e poi si rovinano. Quando Mbaye ha firmato con il Bologna ha sposato il progetto e sa che può fare bene. Ha avuto un'annata abbastanza travagliata, oggi però fortunatamente sta ritrovando autostima, voglia e sorriso: e di questo deve ringraziare l'allenatore, che è un grande allenatore”.

Lei però per Ibrahima più che un agente è un padre. Svestendo quindi i panni del procuratore, come si spiega le difficoltà incontrate in questi mesi? E gli consiglierebbe di giocarsi le sue chance a Bologna o provare a cercare spazio altrove?

“Da padre, gli consiglierei di giocarsi le sue chance a Bologna e di dimostrare al Bologna che non ha sbagliato. Il club ha fatto un investimento importante, l'ha strappato ad altre squadre, e nella vita non bisogna scappare ma prima si deve provare a dimostrare: solo dopo, al limite, ringraziare tutti e andare via.  Per quanto riguarda come andata la storia con il Bologna, la cosa è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo non sempre  le ciambelle riescono con il buco. Probabilmente abbiamo sbagliato noi, l'anno scorso, a gennaio, a decidere di venire a Bologna. Non per il Bologna, ma per una situazione particolare che si era venuta a creare e di cui ho già parlato. Mi riferisco al cambio di direttore sportivo in corsa, e non solo. Ho sempre detto che Filippo Fusco ha fatto un lavoro eccezionale e bisogna dargliene atto, visto che nella vita bisogna dare merito a chi ha lavorato, ma era una situazione diversa e particolare. L'avvento della nuova società, del nuovo direttore sportivo e dei nuovi giocatori comunque ha portato alla rottura di alcuni equilibri che non ha fatto bene a nessuno, né ai vecchi né ai nuovi. Quest'anno è ripartita un po' la storia, ma in questo caso ci sono anche i problemi fisici che Ibra aveva avuto durante la preparazione e in più lui per la prima volta ha fatto per intero il Ramadan in estate, e mi ha promesso che non lo farà più: tutto questo non ha giovato alla sua condizione fisica. Nell'ultimo mese sta iniziando a trovare quella condizione fisica che comunque serve oggi nel calcio per riuscire a rendere al meglio e siamo sulla buona strada. C'è anche il fatto che la squadra sta trovando un suo assetto importante e sta facendo un campionato importante, ed è giusto che lui lavori e si metta nella condizione per aspettare il suo momento. Per far capire come la sua intenzione sia quella di lavorare per conquistarsi un posto al sole a Bologna c'è il fatto che ha comprato casa in centro, in città: più lampante di questo...”.

Nell'orizzonte continua quindi ad esserci il rossoblù.

“Certo, senza dubbio”.