lo spunto

‘Ho preso Baggio!’

Manuel Minguzzi

Gazzoni però è sempre stato opinionista valido ed ebbi modo di intervistarlo agli albori della retrocessione guaraldiana. Era l’ottobre 2013 e lui, cortese come sempre, si concesse ad un inesperto cronista quale il sottoscritto con gentilezza unica, rara, in un mondo in cui a volte se non sei affermato non sei considerato. Dubito che Gazzoni mi conoscesse e fosse assiduo lettore di Tbw (nato proprio del 2013) ma ci diede fiducia. Ricordo uno stralcio di quel colloquio in cui, da gentiluomo e persona competente della macchina calcistica quale era, ebbe parole di riguardo per Guaraldi, senza puntargli il dito contro per una situazione che stava navigando verso il baratro. E Gazzoni, che di soldi ne aveva spesi tanti, avrebbe potuto chiedere investimenti invece di analizzare la situazione con pragmatismo ed eleganza, quasi con umiltà per quello che aveva fatto in precedenza e che nel 2013 appariva lontano un secolo.

“Bologna è una piazza ambiziosa, se Campedelli retrocede col Chievo non succede nulla a Verona, sono abituati a stare in ascensore, se invece retrocedi a Bologna apriti cielo – mi disse all’epoca – In altre piazze c’è meno pressione. Pensi che quando retrocessi nessuno mi salutava più per strada, quando poi è saltata fuori Calciopoli hanno ripreso a farlo. Ma il vero problema sono i costi di gestione. Quando presi Baggio pagai il cartellino 2milioni e mezzo (in euro, ndr) e di ingaggio prendeva uno. Signori, sulla scia di Baggio, l'ho preso a poco. Al giorno d'oggi quei due varrebbero 20 milioni a testa o più e prenderebbero 4 milioni di ingaggio all’anno. Capite che c'è una differenza enorme". Ciao Pres, ti abbiamo voluto bene.

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