lo spunto

Cuore rossoblù

Il Bologna decimato regala una gioia e impatta una partita disperata al 92', vale come tre punti

Manuel Minguzzi

Le premesse per analizzare una sconfitta scritta e accettabile c'erano tutte. Otto assenze dopo il Genoa, più altre due in settimana con Svanberg e Skorupski, di fatto per il Bologna disponibili solo dieci giocatori di movimento più il secondo portiere. Il gol di Okaka e un secondo tempo volenteroso - seppur poco preciso - stavano già lasciando spazio alle valutazioni su una partita infarcita di alibi, ma comunque gagliarda per una squadra che non aveva mollato. Poi quell'urlo liberatorio di Palacio che, consentitemi, vale più per la squadra che per noi giornalisti e tifosi.

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