lo spunto

Sinisa trattato da allenatore, ma ora zero alibi

Il Bologna agisce da club di Serie A e valuta l’allenatore, non il malato. Adesso tutti gli ombrelli sono caduti

Manuel Minguzzi

Sinisa trattato da allenatore, ma ora zero alibi- immagine 1

Come era prevedibile, la decisione del Bologna di esonerare Sinisa Mihajlovic ha scatenato il famoso shit storm mediatico e social. Cercando di non alimentarlo, ma di far comprendere la situazione a chi la vive da fuori, credo che si possa definire assolutamente legittima la decisione del club di cambiare allenatore in panchina. 

Le tempistiche, per carità, possono apparire sbagliate, esonerarlo dopo 5 partite può essere un controsenso - meglio farlo in estate - ma la traiettoria che ha portato a questa decisione è abbastanza chiara dal punto di vista tecnico e di risultati. I dati. Solo 4 vittorie in Serie A nelle ultime 24 partite disputate dal Bologna, media punti a partita inferiore a uno: se il campionato fosse partito a gennaio il Bologna rischierebbe la retrocessione. E’ questo trend negativo che ha portato alla decisione, non l’insensibilità, il cinismo, o la cattiveria di tre dirigenti e un presidente nei confronti di un uomo malato. Di fatto il Bologna passa per carnefice per una decisione tecnica, non umana. Ma capisco sia difficile da capire all’esterno.