Sinisa Mihajlovic in conferenza stampa ha affermato che l'arbitro, subito dopo il fischio finale, si è dileguato negli spogliatoi non consentendo nessun tipo di chiarimento o spiegazione. Basterebbe questo, non per parlare di malafede, ma per sottolineare una intima presa di coscienza di Marinelli. Ha sbagliato, forse lo ha capito dopo. Ma un arbitro in odor di grande carriera non può commettere un errore così, di questo calibro, di svista o di convinzione, di autorità o non so che altro, in una Serie A che appena qualche giorno orsono ha convalidato un gol in fuorigioco. Non è tollerabile, perché il Var al monitor aveva fatto esattamente il proprio dovere, portando l'arbitro a riguardare un evidente tocco di Medel sulla palla. E se quello che è accaduto lo traslassimo in una partita decisiva per lo Scudetto o per la salvezza i giornali ne parlerebbero per mesi. Invece in un Venezia-Bologna che conterà poco anche per i lagunari questo episodio cadrà nel dimenticatoio assoluto, con buona pace dei duemila che si erano recati al Penzo o degli scommettitori che stavano azzeccando il due del Bologna. Meglio non andare oltre e far placare la rabbia, ma una domanda sorge spontanea: Marinelli, che combini?
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