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Il Calcio Mercato, per ora, lasciamolo nelle aste del Fanta-Calcio

Quando le cose non vanno bene ovviamente ci si cerca di aggrappare a quei pochi spiragli di luce al quale uno tifoso di calcio è abituato. Il mercato è uno di questi. Una luce che fino al 1 settembre sembrava brillare negli occhi di tutti;...

Lorenzo Romandini

Quando le cose non vanno bene ovviamente ci si cerca di aggrappare a quei pochi spiragli di luce al quale uno tifoso di calcio è abituato.

Il mercato è uno di questi.

Una luce che fino al 1 settembre sembrava brillare negli occhi di tutti; tutti parlavano molto bene di questa squadra, elogiavano il fatto che Corvino avesse fatto un mercato incentrato sui giovani ma dall'avvenire molto molto promettente, condendo la squadra con qualche elemento di esperienza.

Col passare del tempo, delle partite e delle pessime prestazioni di questa squadra, la piazza ha iniziato a farsi qualche domanda sulle vere capacità e potenzialità messi in campo fino ad ora da parte dei giocatori.

La rosa ormai la conosciamo a menadito, sono passate sette giornate di campionato con un bottino amarissimo di soli tre punti.

La mia domanda è: come è possibile che in neanche un mese e mezzo la considerazione di alcuni sia passata da "questa è una squadra notevole" a "questa è una squadra immeritevole"?

La squadra è pur sempre la stessa magari con qualche acciaccato in più ma come è possibile perdere così tanto le speranze su dei giocatori che ad agosto venivano considerati dei puri e veri gioielli della serie A?

Io sono fermamente convinto che quella che abbiamo è una squadra con degli elementi davvero di grandissimo prospetto.

Partiamo da Destro: il 7 maggio 2014 Destro era entrato ufficialmente nella classifica degli attaccanti più redditizi di quell'anno, un gol ogni 83 minuti dietro soltanto a giocatori come Messi e Agüero. Questo è un giocatore che non può fare quello che ha fatto in questi anni da solo, non è un Tevez, non è un giocatore che ti viene a prendere la palla centrocampo e te la insacca alle spalle del portiere, dopo una galoppata di 30metri; è un giocatore che va servito, un giocatore che è capace di far salire la squadra ma deve essere messo in condizione di fare quello che sa fare meglio ovvero il goal.

Riportiamo Destro all'interno di una formazione adeguata: un 4-3-1-2. Con una seconda punta che possa aiutarlo come ai tempi del Siena quando aveva di fianco Calaiò e con Brienza alle loro spalle.

Vogliamo parlare poi di Donsah un giocatore che lo voleva mezza Serie A e che Corvino è riuscito a portare a Bologna; con un potenziale di crescita altissimo e che sarà sicuramente per i prossimi anni il punto fermo del centrocampo rossoblù.

Crisetig il mediano dell'Under 21, il purissimo talento di Diawara, il tridente davvero interessante di Pulgar, Rizzo e Taider, la solidità di Oikonomou e di Mirante, i giovanissimi Ferrari, Mbaye e Masina.

Abbiamo degli elementi davvero interessanti, con grandi margini di crescita ed è vero che l'aggettivo con la quale è stata descritta più volte è futuribile, ma sono convinto che possa fare bene anche nel presente.

Ho paura che la colpa qui non debba essere attribuita così tanto all'operato di Corvino in estate; questo era quello che il mercato di Serie A proponeva. Essere riuscito a prendere questi giocatori a queste cifre non è cosa da molti: Matteo Destro (8 milioni + 3 di bonus), Donsah (6 milioni + 1 di bonus e il 25% sulla rivendita), Crisetig (2,8 milioni per il prestito e 1,7 per il riscatto). Diawara (500 mila), Mounier (1,5 milioni), Taider (1 milioni di prestito biennale più 2 di riscatto) con loro Pulgar (2 milioni) e Rossettini (2,5 - l'unico che avrei lasciato a casa sua).

Con 33 milioni si poteva fare meglio? Molto probabilmente sì, soprattutto andando a cercare all'estero, ma in Italia a queste cifre e soprattutto con ogni squadra che ci ha spremuto fino al midollo, sapendo della proprietà che era ben fornita, è stato un buon mercato.

Quest'estate di colpi di mercato ne abbiamo visti sfumare moltissimi dal ritorno di Gaston Ramirez alla suggestione Abel Hernandez ai vari Defrel e Duncan e Villalba, al sogno ormai chiuso di Quintero.

E la domanda allora sorge spontanea: questi giocatori avrebbero fatto meglio di quelli attuali portati in rossoblù da Corvino?

Fare peggio mi sembra assolutamente improbabile però non è detto che a parte invertite (Destro – Defrel; Donsah – Duncan e Mounier – Villalba) avrebbero portato a casa più punti. Ovviamente non lo sapremo mai, l'unica cosa certa è che questa è la rosa che è stata scelta per affrontare il campionato, molto probabilmente non rimarrà tale perché già sull'agenda di Corvino ci sono vari nomi ma sinceramente parlarne adesso, ai primi di ottobre, non ha assolutamente senso.

I problemi sono evidenti e sono sotto gli occhi di tutti ad ogni partita.

Una squadra sicuramente costruita troppo a ridosso degli ultimi giorni di mercato, che si deve conoscere, che deve amalgamarsi; una condizione fisica e forse anche mentale che cala costantemente dopo neanche 60minuti di gioco (sperando sinceramente che all'ottava giornata di campionato possa essere un problema da depennare dalla lista). Se a questo aggiungiamo la sfortuna (i davvero troppi infortunati), qualche sciocchezza dovuta all'inesperienza di alcuni giocatori e qualche torto subito, forse la situazione non sarebbe così drammatica.

Non vorrei però che questo concentrare le colpe solo sul mercato estivo, non evidenzi anche le colpe del tecnico in queste prime sette giornate.

La partita con il Sassuolo, il primo tempo con la Sampdoria, con il Frosinone e con l'Udinese possono essere alcune note positive di questo campionato ma per il resto poca e brutta roba; troppi gol sono stati presi, troppe palle lanciate in avanti nella speranza che Destro facesse il miracolo, poche idee e schemi visti durante le partite, ogni cambio che è stato fatto non ha portato ad alcuna svolta.

Non dimentichiamoci che il reparto difensivo è rimasto identico (a parte l'eccezione del terzino destro Krafth) di conseguenza Delio Rossi ha potuto lavorare con la difesa dal primo giorno di ritiro a Castelrotto e i risultati fino adesso non sono soddisfacenti.

A mio avviso si doveva già cambiare il tecnico dopo la sconfitta contro la Juventus, non perché avessimo perso a Torino ma proprio perché un nuovo allenatore (mi sarebbe piaciuto moltissimo Donadoni) avrebbe potuto conoscere la squadra e lavorarci in queste due settimane. Poi lo sappiamo molto bene l'effetto galvanizzante che porta il cambio in panchina, e come spesso possa aiutare a far trovare nuove motivazioni e stimoli alla squadra.

Io non sono assolutamente pessimista per la partita di Palermo, ho solo paura di un misero pareggio senza vedere il gioco e alcune idee in campo. Se questo accadrà, se non dovessero arrivare i tre punti se dovessimo andare avanti con un pareggio poi due sconfitte poi di nuovo un pareggio, continueremo a tenere Delio Rossi ola società interverrà in tal senso?

Parlare di calcio mercato ai primi di ottobre non può aiutare la squadra, non si possono già sentire dopo un mese e mezzo di Serie A già nuovi nomi che vadano a rimpiazzare gli attuali della rosa.

Bisogna dare massima fiducia a questi ragazzi perché ne hanno le potenzialità, perché sono stati comprati per fare una buona stagione nella massima serie italiana e io sono convinto che possono farlo soprattutto quando saranno rientrati tutti gli infortunati, la condizione sarò nuovamente ottimale e magari a gennaio, solo a gennaio, con qualche innesto in più si potrà ottenere una salvezza facile.

Ora come ora testa e cuore solo alla sfida di domenica, per il mercato ci sarà tempo.