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Bologna-Samp: l’amarcord

Redazione TuttoBolognaWeb

Il 16 maggio 1999 è la data che compare negli incubi peggiori di ogni tifoso doriano, in quanto fu sancita la più beffarda e amara delle retrocessioni: su un calcio di rigore concesso proprio all'ultimo minuto di recupero.

Stagione 1998/1999, la Sampdoria arriva a Bologna forte della vittoria interna sulla Fiorentina per 3-2, mentre il Bologna è reduce dalla sconfitta di Roma con la Lazio per 2-0, gli ospiti devono a tutti i costi vincere per continuare ad alimentare le speranze di salvezza che però quel pomeriggio caldo di maggio coleranno a picco come il Titanic.

Pensare, poi, che l'inizio della partita s'era messo bene per la Doria, che al 5' era passata in vantaggio con una splendida punizione battuta di sinistro da Vincenzo Montella ad infilare il pallone nel sette proprio sotto lo spicchio della tifoseria blucerchiata; probabilmente tutti pensano che il Bologna lascerà giocare, ma tali aspettative vengono categoricamente smentite verso la mezz'ora quando, su azione partita da calcio d'angolo, Klas Ingesson si eleva più in alto di tutti e di testa spedisce in rete. Uno a uno e palla al centro, però dal tabellone appaiono pessime notizie con i vantaggi di Perugia e Piacenza.

Le nubi dell'amarezza cominciano ad addensarsi sulla truppa doriana, che però reagisce con la forza e la determinazione proprie di chi lotta fino all'ultimo respiro: al 36' il centrocampista Doriva viene ammonito dall'arbitro Alfredo Trentalange per simulazione, decisione ineccepibile e due minuti dopo il solito Montella, approfittando di una "sviolinata" di Massimo Paganin, raccoglie il pallone da un rimbalzo e trafigge nuovamente Francesco Antonioli per il nuovo vantaggio degli ospiti.

Inizia la ripresa con ritmi un po’ più blandi rispetto al primo tempo, al 16' un gol di Montella (potrebbe essere la tripletta) viene giustamente annullato per fuorigioco e non molto dopo Antonioli compie una prodezza sull'attaccante avversario in giornata di grazia mettendo la sfera in angolo.

Il Bologna, da par suo, risponde con un insidiosissimo colpo di testa di Kennet Andersson da calcio d'angolo, che Fabrizio Ferron toglie dalla porta con un tuffo provvidenziale, mentre all'ultimo, quando la vittoria sembrava già scritta, accade l'incredibile, ciò che nemmeno il più pessimista dei tifosi al seguito della Samp avrebbe mai osato prevedere: l'attaccante russo Igor Simuntenkov, entrato al 68' al posto del centrocampista Massimiliano Cappioli, entra in area bevendosi il difensore avversario Nenad Sakic, con cui entra in contatto quel tanto che basta per spingere il fischietto torinese Trentalange a concedere la massima punizione dagli undici metri.

Un tifoso doriano prova a fare l'invasione di campo quasi a voler scongiurare la peggiore delle catastrofi, ma viene giustamente bloccato e quindi si accascia in lacrime...quasi un segno del destino di quanto accadrà di lì a poco: Ingesson, infatti, prende il pallone e trafigge Ferron. La tragedia è compiuta. Il Perugia, infatti, vince in casa con l'Udinese (2-1) mentre il risultato a Parma non cambia, con la vittoria dei piacentini per 1-0.

Dopo il classico silenzio seguito alla batosta subita, si scatena il finimondo sugli spalti, con i tremila e più doriani che fanno diventare lo spicchio ospiti un vespaio a cielo aperto: vola di tutto, perfino i seggiolini e uno di loro, una persona anziana, viene colto da infarto.

Seguendo la "pena del contrappasso" di dantesca memoria, a Genova festeggiano in piazza Campetto i "cugini" del Genoa, con ben quattromila persone che intonano cori e grida di giubilo: presto tutta la città sarà tappezzata di scritte inneggianti al Bologna, adesso anche i rivali del "derby della Lanterna" sanno cosa significhi l'amarezza della retrocessione (che era toccata al Grifone quasi quattro anni prima ai rigori contro il Padova).

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