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Rossi: ora c’è la scelta del modulo

Un Bologna in emergenza contro l’Avellino non ha consentito a Delio Rossi di sperimentare nuove soluzioni, o comunque testare con mano il ventaglio di moduli a disposizione. L’assenza dei due centrali titolari proibiva l’utilizzo...

Manuel Minguzzi

Un Bologna in emergenza contro l'Avellino non ha consentito a Delio Rossi di sperimentare nuove soluzioni, o comunque testare con mano il ventaglio di moduli a disposizione. L'assenza dei due centrali titolari proibiva l'utilizzo della difesa a tre e così il mister si è dovuto affidare al classico 4-3-1-2. Il modulo ha funzionato ad eccezione di alcuni interpreti, infatti nell'intervallo sono arrivate ben due sostituzioni. Il tecnico riminese ieri ha riprovato la difesa a quattro sostituendo Oikonomou e Ferrari con Gastaldello e Maietta, segno che evidentemente lo schema tattico lo aggrada e lo ha voluto provare con i due centrali sulla carta titolari. Il problema però è il ruolo di terzino destro, Ceccarelli a Vercelli sarà squalificato (tornerà ipoteticamente solo ai playoff) e lo si dovrebbe sostituire con uno tra Mbaye e Garics. Il primo, nelle poche occasioni in cui ha giocato, ha dimostrato più attitudine a giocare esterno in un centrocampo a cinque, il secondo è sostanzialmente ai margini da mesi e di sicuro gli mancherà tutto il ritmo partita. La sensazione è che Delio Rossi voglia dare una impronta tattica precisa e su quella lavorare fino a fine stagione, consapevole che l'ampiezza della rosa può facilitare, in caso di necessità, un cambio di modulo. Probabile dunque si lavori con il 4-3-1-2, schema che consente a Delio Rossi di utilizzare tre uomini offensivi senza però far venir meno l'equilibrio di squadra. L'altra nota positiva nell'utilizzare uno schema di questo tipo, è il ritorno di Gianluca Sansone dopo la squalifica, l'ex Sassuolo potrebbe essere l'uomo determinante per il Bologna nella caccia alla Serie A e chissà che il suo rientro non faciliti anche il lavoro di Mancosu che quando è stato chiamato in causa ha deluso e faticato a trovare sintonia con il proprio compagno di reparto; chiunque esso sia stato. C'è poi anche Daniele Cacia, l'attaccante al momento appare scavalcato nelle gerarchie dal capocannoniere della scorsa stagione, ma il mister è consapevole che in questo finale di stagione ci sarà bisogno di tutti gli effettivi perché se c'è una forza indiscutibile in questo Bologna è esattamente la rosa lunga, la possibilità cioè di poter attingere dalla panchina in qualsiasi momento con elementi che le altre squadre non hanno. Certo, il rendimento di questi non sempre è stato sufficiente nel corso dei mesi, ma la sensazione generale è che sia meglio averli in dote piuttosto che il contrario. Sembra invece più chiaro il quadro sul centrocampo: il secondo tempo di sabato ha rassicurato Delio Rossi che ha ritrovato un Matuzalem in buona forma e un Krsticic più incisivo sulla trequarti, inossidabile poi il contributo di Casarini con un Buchel in netta ripresa. La mediana a rombo potrebbe essere riproposta anche se sono da valutare le condizioni del serbo uscito malconcio dalla sfida all'Avellino, ad ogni modo uno tra lui e Laribi si prenderà la maglia da titolare sulla trequarti. In sintesi, una piccola quadratura del cerchio Delio Rossi sembra averla trovata anche se manca sempre un tassello per completare l'opera. Diciamo che a questo Bologna manca solo ed esclusivamente una cosa: fare gol. Creare tanto ma sprecare può essere un peccato mortale quando ai playoff sarai chiamato a giocarti tutto in novanta minuti. Rossi sta lavorando su questo consapevole che in rosa ha un parco attaccanti da 70 gol, si tratta solo di ritirare fuori dalla polvere il cinismo perduto.