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Pulgar si presenta: «Sono un mix tra Busquets e Vidal»

Timido, un po’ imbarazzato e non particolarmente loquace. Così Erick Pulgar – secondo giocatore cileno a vestirsi di rossoblù, 26 anni dopo Hugo Rubio – si è presentato alla stampa questo pomeriggio a...

Redazione TuttoBolognaWeb

Timido, un po’ imbarazzato e non particolarmente loquace. Così Erick Pulgar – secondo giocatore cileno a vestirsi di rossoblù, 26 anni dopo Hugo Rubio – si è presentato alla stampa questo pomeriggio a Casteldebole. Non poteva essere altrimenti, visto che questo ragazzo di 21 anni che ancora non capisce una parola di italiano è stato catapultato tutto d’un tratto in una realtà tutta nuova e praticamente sconosciuta, a migliaia di km dalla propria famiglia. Ai suoi fianchi Claudio Cioffi nell’insolita veste di traduttore e il club manager Marco Di Vaio, che prende subito la parola per presentare l’ultimo acquisto del Bologna: «Come gli altri acquisti fatti finora dal direttore e dal club, Erick è un ragazzo giovane, di grande prospettiva e grandi potenzialità. Siamo tutti convinti di aver fatto un grande acquisto, è un ragazzo che ha margini di crescita enormi, pur avendo già alle spalle un campionato molto importante in una delle squadre più blasonate del Cile. Proprio la sua Nazionale ha vinto l'ultima Copa America, quindi può certamente contare su giocatori di livello in un campionato difficile: lui l'ha giocato da protagonista segnando anche sette gol. Erick viene ad arricchire una rosa fatta di ragazzi di grande prospettiva. Siamo convinti, insieme alla società e al direttore, di aver portato a casa un talento notevole che si potrà affermare nel nostro campionato. Siamo molto contenti che sia arrivato, altre società gli avevano messo gli occhi addosso e averlo portato a casa è stato un colpo non solo in prospettiva, ma anche già per il prossimo futuro: ci potrà dare una mano anche in questo campionato».

Dopo la presentazione del club manager, la parola passa allo stesso Pulgar, che per prima cosa spiega la sua evoluzione tattica nel corso del tempo: «Ho cominciato nel ruolo di “volante” (traducibile più o meno come centrocampista offensivo), poi sono stato spostato difensore centrale, infine sono tornato a centrocampo, ma in posizione più centrale». La stessa posizione che ricoprirà anche qui a Bologna, precisa Di Vaio, sottolineando la capacità del giovane calciatore di saper coprire tutto il campo, in entrambe le fasi di gioco. Come titolare? «Sono qui per lavorare giorno per giorno per guadagnarmi il posto allenamento dopo allenamento, partita dopo partita», dice deciso Pulgar, che sotto questo aspetto sembra avere le idee piuttosto chiare. Anche perché Rossi, da questo punto di vista, si è fatto capire subito: « Mi ha detto che lui è l’unico che può darmi la maglia da titolare e che la darà a chi glielo dimostrerà in campo».

Non mancano, come sempre, i paragoni, in questo caso utili per chiarire le attitudini tecnico-tattiche di un giocatore che, per forza di cose, in pochi conoscono: «Come punto di riferimento ho prima di tutto Sergio Busquets e certamente anche Arturo Vidal. Cerco di ispirarmi a entrambi, mi piace molto la capacità dell’uno di tenere la fase difensiva e dell’altro di proporsi», dice Pulgar quasi sottovoce, aggiungendo: «Sono un giocatore tecnico e negli ultimi anni mi sono abituato a cercare la porta e il gol. Quando si tratta di difendere, comunque, non mi tiro indietro». Ci tiene a dire la sua anche Di Vaio: «Erick assomiglia di più a Busquets per la posizione che tiene e per il vantaggio che ha dall’aver giocato difensore. Ha comunque l’attitudine di inserirsi e arrivare in zona gol, e questa è una caratteristica più da Vidal». Busquets o Vidal che, per esprimere appieno le sue enormi potenzialità, è importante che Pulgar «migliori in costanza e continuità», chiosa il club manager, sottolineando come, essendo il ragazzo alla prima esperienza all’estero, sia importante anche l’appoggio della squadra.

Tra curiosità varie – la scarsa conoscenza del nostro Paese, calcio a parte, i tatuaggi, la famiglia, la Nazionale cilena – e la certezza che il giocatore, per ragioni burocratiche, non sarà a disposizione di Rossi prima della partita d'esordio in campionato contro la Lazio, la presentazione del giovane centrocampista si spegna senza particolari sussulti, ma con l’impressione di avere di fronte un ragazzo sì timido, ma anche estremamente concreto e determinato.

In coda alla presentazione, Marco di Vaio si mette a disposizione per rispondere alle domande dei cronisti sulla partita di venerdì con il Pavia («Ci siamo ritrovati in questa situazione da lunedì, entro stasera vi sapremo dire dove si giocherà; e si giocherà di sicuro per via della diretta tv»), il mercato («Tutto è possibile, potrebbe arrivare qualcuno prima di venerdì come no. Sicuramente questo è un mercato difficile, diverso rispetto a prima, che non ci sta mettendo nelle condizioni ottimali per lavorare, ma per nessuno – Rossi compreso – è un problema e fino ad ora abbiamo lavorato benissimo, grazie anche alla grande serietà e disponibilità di tutti») e più nello specifico su Destro («le forze sono concentrate su di lui, pian piano il direttore sta portando avanti anche altre situazioni. Nel mercato quello che sembra lontano in 24 ore può cambiare completamente. Non è facile neanche per Corvino portare avanti tante situazioni nello stesso tempo, ma sta facendo un lavoro importantissimo. Sono sicuro che alla fine del mercato avremo una squadra che potrà lottare con le altre per salvarsi, che è il nostro obiettivo, e avremo una rosa all'altezza della situazione».