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Matuzalem: “Vorrei restare, da capitano”

E’ stato uno dei punti di forza imprescindibili di questa stagione, Francelino Matuzalem ha guidato dalla cabina di regia di centrocampo il Bologna alla Serie A, soprattutto ai playoff quando ha giocato in condizioni difficili. Nonostante i...

Redazione TuttoBolognaWeb

E’ stato uno dei punti di forza imprescindibili di questa stagione, Francelino Matuzalem ha guidato dalla cabina di regia di centrocampo il Bologna alla Serie A, soprattutto ai playoff quando ha giocato in condizioni difficili. Nonostante i 35 anni, Matuzalem ha dimostrato di poter dare ancora molto in Italia, ed è per questo che il brasiliano cercherà di trovare un accordo con la società per il rinnovo: “Ho girato tante squadra ma a Bologna sto benissimo - ha ammesso Matuzalem a Stadio - non vedo motivi per andarmene. Speriamo di rivederci a luglio, mi piacerebbe essere il capitano del Bologna in Serie A”. Le offerte però da altri campionati non mancano: “Mi propongono spesso di tornare in Brasile o di andare nei paesi arabi perché molti allenatori brasiliani sono lì. Io, però, a Bologna sto bene”. La stagione è stata complicata, cambio di società e cambio di guida tecnica, ma la squadra ci ha sempre creduto: “Il gruppo è stato fantastico, siamo diventati una cosa sola e il ritiro è stato fondamentale. Quelli che sono rimasti dalla retrocessione hanno azzerato tutto, così abbiamo superato le tante difficoltà iniziali. Ringrazio i compagni che mi hanno fatto sentire un punto di riferimento, mi sono sentito più coinvolto e più importante. Ho sempre creduto di potercela fare perché sono venuto qui per vincere, non sono uno che si arrende facilmente”. Matuzalem conserverà anche tanti ricordi, come la festa in Piazza: “La gente al Dall’Ara e la festa in Piazza, erano tutti felici. Quando mi hanno preso sulle spalle e mi hanno portato in giro mi sono sentito un calciatore e un uomo felice”. C’è poi anche una stoccata a Baraldi, quando sembrava che Zanetti dovesse entrare in società: “Ad un certo punto abbiamo visto Baraldi al campo - ammette il brasiliano - sembrava dovesse essere lui il capo, ma io non avevo un buon ricordo a Parma del suo operato. Alla fine conta il gruppo e siamo sempre stati uniti, magari siamo stati un traino per la nuova proprietà; se non fossimo arrivati al secondo posto forse Saputo e Tacopina non sarebbero sbarcati a Bologna”. C’è tempo anche per un commento sui due allenatori: “Con Lopez siamo sempre stati in zona promozione, Rossi ha invece tanta esperienza e se ha accettato è perché evidentemente pensava di poter fare un buon lavoro”. Chiusura sul cuore che Matu ha messo in campo, nonostante una gamba infortunata: “I dottori sono stati eccezionali, negli ultimi dieci minuti pregavo Dio di poter giocare fino alla fine visto che eravamo in dieci. Ho stretto i denti e ho resistito”.