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Lopez resta, ma è fiducia piena?

Fiducia a Diego Lopez, notizia ormai chiara e risaputa sotto i portici ma neanche tanto scontata se si considera come il Bologna si stia lentamente spegnendo come un candelina. Ai tifosi non piace più da un pezzo, la critica vede un Bfc per...

Manuel Minguzzi

Fiducia a Diego Lopez, notizia ormai chiara e risaputa sotto i portici ma neanche tanto scontata se si considera come il Bologna si stia lentamente spegnendo come un candelina. Ai tifosi non piace più da un pezzo, la critica vede un Bfc per certi versi allo sbando e in cui si salva solo qualche risultato perché le prestazioni latitano dall'inizio del girone di ritorno. Si parlava di difficoltà ad affrontare squadre chiuse, ma in realtà alla luce di quanto si sta vedendo recentemente la teoria pare caduta miseramente nel vuoto. Manca un po' tutto a questo Bologna e il fatto che le difficoltà si palesino a 40 giorni dal termine del campionato è un dato che getta nel terrore tutti quanti; giocatori compresi. Il famoso braccino corto si è palesato, forse più per mancanza di energie anche se la tenuta mentale della squadra non è di certo solida. Alla luce di tutto ciò, la posizione di Lopez si sta via via incrinando ma per il momento resterà al timone. E' ovvio, la fiducia non è del tutto incondizionata ma la società sta cercando di fare buon viso a cattivo gioco, difficile prendere una decisione di tale portata a poco dalla fine della stagione e senza la sicurezza che si scelga nel modo giusto. Allenatori di un certo livello ce ne sono pochi, quelli più blasonati non sono accessibili ed è anche probabile che uno di questi sia già stato scelto per la prossima stagione (per la possibile Serie A, ovviamente). Servirebbe un traghettatore, la differenza però consiste nell'obiettivo: non si è in lotta per la salvezza e quindi con lo scopo di racimolare qualche punto qua e la per mettersi al riparo, no, il target del Bologna è la promozione e quindi la vittoria, cioè portare a casa il maggior numero di punti in classifica per tenere dietro le avversarie. Non si tratta di vivacchiare e condurre in porto la nave, ma arrivare secondi ed ottenere una promozione. La prospettiva cambia. Ecco perché un traghettatore non è detto impartisca quel cambio di marcia desiderato, soprattutto con una squadra sulle gambe. C'è poi il contesto in cui verrebbe a calarsi, ovvero un gruppo unito dalla parte dell'allenatore (con forse il solo Mbaye, lasciato fuori per scelta tecnica, un po' col muso) e che potrebbe non vedere di buon occhio una cambio di guida tecnica. I senatori difendono a spada tratta Lopez e in campo, si sa, ci vanno i giocatori. Ecco perché per la società diventa difficile attuare la scelta giusta. Situazione delicata dunque e che in un modo o nell'altro scontenterà qualcuno, Lopez è secondo e i numeri dicono che fino a qui ha fatto più punti dell'andata, una statistica incoraggiante ma che è diventata di colpo sconfortante se si vanno ad analizzare i punti fatti dal Vicenza. Scegliere un nuovo allenatore senza certezza di successo (col rischio di beccarsi sonore critiche se non dovesse arrivare la promozione) oppure continuare con Lopez consapevoli che il cambio di marcia non ci sarà mai? Stravolgere tutto e rischiare, oppure sperare che la riserva di energie che ha ancora in dote la truppa basti a reggere l'urto delle inseguitrici? Scelta disperata, per ora si avanti con la seconda con l'intento di rasserenare lo spogliatoio anche se una parte della tifoseria è sul piede di guerra. Sabato un altro capitolo della saga, e se Lopez perderà non sappiamo cosa potrebbe succedere.