primo piano

Inizia la nuova stagione, ma il Bologna è ancora un cantiere aperto

Ci siamo. Un mese è sostanzialmente sfilato sotto ai nostri occhi senza che ce ne accorgessimo. Il 9 giugno è ormai un ricordo lontano, l’8 luglio (giorno del raduno) è invece alle porte. Dopodomani, per la precisione....

Manuel Minguzzi

Ci siamo. Un mese è sostanzialmente sfilato sotto ai nostri occhi senza che ce ne accorgessimo. Il 9 giugno è ormai un ricordo lontano, l'8 luglio (giorno del raduno) è invece alle porte. Dopodomani, per la precisione. Visite mediche a Casteldebole per chi è sotto contratto e andrà, almeno inizialmente, in ritiro. Inizia l'anno zero per Saputo, Corvino e Delio Rossi. La stagione da cui tutto deve cominciare e in cui tutto sarà costruito in base alle linee guida della nuova società e dei nuovi dirigenti. Il vero progetto inizia ora. C'è tanta voglia di ripartire tra i tifosi, voglia di Serie A e il Bologna è a metà del guado. Manca un mesetto e mezzo al via del campionato il 22 agosto, una settimana prima partirà la Coppa Italia e come è passato in fretta il mese che ci ha separati dalla festa in piazza, in un batter di ciglia arriverà la prima gara ufficiale. Tutti pronti tra gli spalti, meno in campo. O meglio, i rossoblù sono ancora un cantiere aperto, il cartello 'lavori in corso' è ben evidente, vuoi per il ritardo con sui si è finita la stagione, vuoi per l'incertezza sulla categoria che il Bologna avrebbe affrontato quest'anno. C'è più di mezza squadra da costruire e più di mezza squadra da vendere, il tutto nel giro del più breve tempo possibile, perché se è vero che da un lato ci sono quasi due mesi di mercato, dall'altro non si può pensare che Rossi lavori in ritiro con mezza squadra titolare assente. Non si può preparare in queste condizioni il via della stagione.

Ecco allora che Pantaleo Corvino è chiamato ad un cambio di passo in sede di mercato, il direttore sportivo rossoblù dovrà tirare fuori tutte le sue capacità per costruire un buon Bologna spendendo il giusto, soprattutto: facendolo in fretta. Come Rossi, chiamato nelle ultime tre di campionato e per i playoff, Corvino dovrà fare presto e bene, due aspetti che mal si sposano con il calciomercato odierno. Purtroppo i tempi hanno giocato a sfavore del Bologna, anche per colpe proprie per non aver certificato prima una promozione ampiamente alla portata in regular season. Pazienza, ora però occorre rimediare ancora una volta e al momento Rossettini, Mirante e Rizzo non bastano. L'attacco deve essere rifondato, il centrocampo ricostruito. Bisogna cedere e vendere, soprattutto in avanti dove il ritorno di Bianchi va ad infoltire un reparto già sovrabbondante di punte che in Serie A rappresentano una incognita. C'è tanto lavoro da fare e Corvino sa che non può sbagliare l'acquisto principale, quello dello bomber da doppia cifra che nel periodo recente è sempre stato il punto debole dei rossoblù. Perché il primo tassello per una salvezza tranquilla è rappresentato proprio dalla punta titolare. Probabilmente si pensava che con i soldi di Saputo e l'esperienza di Corvino il Bologna sarebbe giunto al raduno più completo di quanto lo è ora, evidentemente le congiunture del calciomercato non hanno permesso ai dirigenti di fare meglio. Ma se a giugno è comprensibile non riuscire a fare ciò che si desidera, a luglio, con la squadra in ritiro e che metterà nelle gambe le energie per correre fino a maggio, è il momento di accelerare e chiudere almeno quelle 4-5 operazioni che completino in larga parte l'undici titolare. Poi ci sarà agosto per dare le ultime sfoltite ai rami considerati secchi e per chiudere le ultime operazioni in entrata a completamento della rosa. Ad agosto si rifinisce, ma a luglio si sgrossa. Non c'è più tempo, servono acquisti subito, possibilmente di qualità. A Corvino, l'arduo compito.