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Il Bologna sa soffrire, a Pescara uno 0-0 che vale oro

Al termine di 95’ di passione, il Bologna compie un altro piccolo ma decisivo passo in avanti verso la promozione. Lo 0-0 maturato all’Adriatico, infatti, consentirà al Bologna di giocare per 2 risultati su 3 martedì,...

Marco Francia

Al termine di 95’ di passione, il Bologna compie un altro piccolo ma decisivo passo in avanti verso la promozione. Lo 0-0 maturato all’Adriatico, infatti, consentirà al Bologna di giocare per 2 risultati su 3 martedì, nella sfida di ritorno del Dall’Ara. Non è stato un bel Bologna quello di Pescara, soprattutto in un primo tempo in cui gli uomini di Rossi hanno faticato a imbastire anche la più elementare delle manovre, schiacciati dal pressing degli abruzzesi e, forse più di tutto, dalla pressione di un match dal peso specifico elevatissimo. Nonostante una condizione fisica che al 5 giugno non può essere ottimale, i rossoblù sono usciti alla distanza, sfiorando in un paio di occasioni il gol del vantaggio e rintuzzando con minore apprensione gli attacchi portati dai biancazzurri alla porta di Da Costa, ancora una volta tra i migliori in campo.

ROSSI SCEGLIE MANCOSU IN ATTACCO E L’ESPERIENZA IN DIFESA – Dopo aver proposto la difesa più verde della stagione nella partita contro l’Avellino, Delio Rossi torna parzialmente sui propri passi, mettendo in campo tutta l’esperienza a propria disposizione: fuori M’Baye, Ferrari e Masina e dentro Ceccarelli, Maietta e Morleo per una linea a 4 meno prestante ma più matura. A centrocampo, Buchel riprende il proprio posto di mezzala sinistra, sostituendo Laribi, nuovamente avanzato nel ruolo di trequartista; una scelta obbligata quella di Rossi, stante l’indisponibilità di Krsticic, nemmeno schierato in panchina. In avanti, il ballottaggio Cacia-Mancosu è vinto da quest’ultimo, probabilmente preferito all’attaccante calabrese (autore del gol decisivo contro l’Avellino) per le sue doti da contropiedista. Poche sorprese nel Pescara: 4-2-3-1 confermatissimo per mister Oddo, che torna ad affidare le chiavi dell'attacco a Melchiorri, supportato dal trio delle meraviglie Politano-Bjarnason-Caprari, con quest’ultimo almeno inizialmente preferito all’ex Pasquato.

IL BOLOGNA È IN APNEA, MA IL FORTINO REGGE – Sin dai primi minuti di gara si capisce che ci sarà da soffrire: il Bologna parte molto contratto, sbaglia un passaggio dietro l’altro e concede ai padroni di casa le chiavi della partita, senza mai riuscire a rendersi pericoloso dalle parti di Fiorillo, se non al 7’, quando Laribi, disturbato da Zampano, spara alto col piattone su imbeccata di Mancosu. Le occasioni più nitide sono però di marca pescarese: al 9’ Da Costa mura in uscita il tentativo di pallonetto di Melchiorri, servito in profondità da Zampano; al 12’ il Pescara può recriminare per un rigore non fischiato per un mani in area di Casarini. Buchel e Casarini sono in netto affanno, il Pescara preme senza soluzione di continuità sull’acceleratore, ma per fortuna la retroguardia rossoblù è in serata di grazia e respinge quasi ogni assalto dei padroni di casa. Quasi perché al 34’ Caprari riesce abbastanza agevolmente a sfondare la muraglia felsinea e a presentarsi a tu per tu con Da Costa: fortunatamente la conclusione del giocatore scuola Roma è da dimenticare e il Bologna può tirare un sospiro di sollievo. Poco prima del duplice fischio del signor Gavillucci c’è spazio per un’ultima opportunità per i padroni di casa, ma sul cross basso di Zampano l’intervento in scivolata di Oikonomou ad anticipare Melchiorri è provvidenziale. Più Pescara che Bologna nei primi 45’ di gioco, ma al netto di una supremazia territoriale incontestabile, sono poche le vere e proprie occasioni create dai padroni di casa.

MATU-OUT, MA I ROSSOBLU ESCONO ALLA DISTANZA – Non è una ripresa di gioco felice per il Bologna: dopo nemmeno 200 secondi di gioco, Matuzalem è costretto ad alzare bandiera bianca e, stante l’indisponibilità di Krsticic, Rossi si vede obbligato a ridisegnare il proprio centrocampo: dentro Bessa che va a occupare la posizione di trequartista, scalano così Laribi e Buchel rispettivamente in posizione di mezzala sinistra e di vertice basso del rombo di centrocampo. Anche Oddo è costretto a rinunciare a un uomo importante per infortunio: Salomon, colpito violentemente al volto da un compagno di squadra al 52’, è costretto ad alzare bandiera bianca e, qualche minuto più tardi, a lasciare il proprio posto a Pucino; è un doppio cambio quello di Oddo, che ne approfitta per inserire Pasquato al posto di Caprari. L’uscita del difensore polacco toglie sicurezza alla retroguardia abruzzese, che trema al 60’ quando Laribi, servito da Bessa, si presenta a tu per tu con Fiorillo, ma strozza la propria conclusione mancina. Passano pochi secondi e una chiusura di Ceccarelli è fondamentale per impedire a Bjarnason di concludere dal cuore dell’area di rigore. Il Pescara profonde il massimo sforzo in questa fase e crea due grosse occasioni per passare in vantaggio: il palo colpito di testa da Melchiorri al 64’ su cross di Pasquato è clamoroso, mentre la conclusione dalla distanza del trequartista ex rossoblù finisce sul fondo a pochi centimetri dall’incrocio dei pali della porta difesa da Da Costa. Siamo al 70’ e da qui al fischio finale il Pescara uscirà progressivamente dalla partita, tanto che le occasioni più nitide del finale di partita portano la firma del Bologna: al 73’ Mancosu si infila nella retroguardia abruzzese sfruttando un lancio di Ceccarelli, ma Fiorillo è bravo a respingere in corner il rasoterra ravvicinato dell’attaccante sardo. Due minuti più tardi è il Bologna a lamentarsi per un mani in area: una conclusione di Laribi da dentro l’area di rigore è respinta con la mano da Puccino, ma anche in questo caso Gavillucci decide di lasciar proseguire. Nel finale Rossi inserisce Cacia per Mancosu e Masina per un esausto Morleo, ma ormai il Pescara non ha più energie per far male a un Bologna comunque stremato e più che contento di tornare a casa con un pareggio pesantissimo.

Un pareggio che martedì, nell’ultimo atto di questa interminabile stagione, permetterà al Bologna di giocare per 2 risultati su 3: davanti al proprio pubblico, ai rossoblù sarà infatti sufficiente non perdere per conquistare la tanto agognata promozione nella massima serie.