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Frosinone-Bologna, gli avversari

Tutto in 90 minuti. Domani alle 15 al Matusa Frosinone e Bologna si giocheranno una consistente fetta delle rispettive stagioni in quella che si preannuncia essere una delle sfide più importanti della storia recente (e non solo) di entrambi...

Marco Francia

Tutto in 90 minuti. Domani alle 15 al Matusa Frosinone e Bologna si giocheranno una consistente fetta delle rispettive stagioni in quella che si preannuncia essere una delle sfide più importanti della storia recente (e non solo) di entrambi i club. Una partita che vale doppio, non solo per i pesantissimi punti in palio, ma anche nell’ottica dello scontro diretto: chi vincerà potrà contare su una sorta di punto “extra” in caso di arrivo a pari punti, visto che all’andata la sfida tra ciociari e felsinei si concluse in parità. 2 a 2 il risultato di una sfida dominata nel primo tempo dai canarini, passati in vantaggio grazie all’incornata di Daniel Ciofani su azione da calcio d’angolo, ma che nella ripresa vide un Bologna decisamente più pimpante, anche grazie all’avvicendamento Bessa-Casarini in cabina di regia; e proprio l’italo-brasiliano, dopo nemmeno 4 minuti nella ripresa, impattava sull’1-1 grazie a una secca conclusione dal limite su errato disimpegno della retroguardia gialloblù. Dopo aver accusato per il primo quarto d’ora, il Frosinone ripassava in vantaggio ancora una volta su azione da palla inattiva, sfruttando un maldestro intervento di Oikonomou (protagonista in negativo anche in occasione della prima rete) che infilava la porta difesa da Coppola. Solo l’ennesimo errore di una partita a tratti frenetica permetteva al Bologna di raggiungere la parità: uscita a vuoto di Zappino su un cross innocuo dalla trequarti e palla sui piedi di Maietta, reattivo nel ribadire in rete la palla del definitivo 2-2.

IL CAMPIONATO DEL FROSINONE – Bologna e Frosinone si affrontano in una condizione di classifica simile a quella dell’andata: anche allora, dietro all’inavvicinabile Carpi capolista, i ciociari guidavano la classifica del “resto della Serie B”, seguito 2 punti indietro dalla formazione rossoblù, terza. Il pareggio del Dall’Ara raccontato pocanzi fu uno dei primi risultati non positivi del Frosinone nel periodo a cavallo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015: tra dicembre e gennaio i Leoni conquistarono appena 7 punti in 9 incontri, riuscendo a vincere solamente contro il Vicenza al Matusa, nell’ultima partita del girone d’andata. Superato questo fisiologico periodo di calo, la squadra di Roberto Stellone ha progressivamente ripreso la marcia che ne aveva caratterizzato l’avvio di stagione, fino alla recente striscia aperta fatta di cinque risultati utili consecutivi, di cui 4 vittorie contro Pescara, Latina, Carpi e Ternana e, nel mezzo, un pareggio a reti bianche all’Artemio Franchi contro il Livorno. La solidità difensiva è diventata il marchio di fabbrica del Frosinone delle ultime giornate, tanto che la porta dei ciociari è imbattuta oramai da 376 minuti: di Politano l’ultima rete subita da Zappino, segnata peraltro con il Frosinone in vantaggio per 2-0. Altro tratto caratteristico della stagione del Frosinone è l’eccezionale rendimento interno, il migliore di tutta la Serie B: quasi 2/3 dei punti raccolti in questo campionato sono arrivati nel catino del Matusa: 42 punti in 19 partite, frutto di 12 vittorie, 6 pareggi e appena una sconfitta, in casa contro la Ternana, ormai più di un girone fa.

DA TENERE D’OCCHIO – La compattezza è il marchio di fabbrica della formazione frusinate, che presenta comunque diverse individualità di livello in ogni reparto. Il perno del gioco è l’austriaco Robert Gucher (1991), centrocampista universale utile sia in fase di interdizione che di costruzione. Al suo fianco si alternano con profitto il giovane Mirko Gori (1993), l’ex Alessandro Frara (1982) e il nuovo arrivato di gennaio Paolo Sammarco (1983). La difesa, già forte di elementi di qualità come Leonardo Blanchard (1988), Damiano Zanon (1983), Roberto Crivello (1991), Adriano Russo (1987) e Matteo Ciofani (1988), è stata positivamente ritoccata dagli innesti di Uroš Ćosić (1992) e Manuel Pamic (1986). In avanti, il capocannoniere Federico Dionisi (1987) e Daniel Ciofani (1985) sono i due terminali più pericolosi; per innescarli, Stellone può contare soprattutto su Danilo Soddimo (1987), ma anche su Luca Paganini (1993) e sull’acquisto di gennaio Mario Santana (1981), fino a questo momento non all’altezza del proprio illustre passato. Il punto debole, probabilmente, è rappresentato dal reparto-portieri: in più di un’occasione sia Massimo Zappino (1981) che Mirko Pigliacelli (1993), costantemente alternati nella prima parte della stagione, sono stati protagonisti di clamorosi infortuni, costati più di un punto in classifica ai Leoni gialloblù.