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E Krsticic si presenta così: “Ora la Serie A, in tre anni l’Europa”

Quando Marco Di Vaio entra in sala stampa accompagnando l’ultimo acquisto Nenad Krsticic, aggiungi un’altra voce alla lista ‘cose radicalmente cambiate negli ultimi sei mesi’. È infatti la prima volta che l’ex...

Luca Lollini

Quando Marco Di Vaio entra in sala stampa accompagnando l’ultimo acquisto Nenad Krsticic, aggiungi un’altra voce alla lista ‘cose radicalmente cambiate negli ultimi sei mesi’. È infatti la prima volta che l’ex numero nove, ora club manager, presenta un nuovo arrivato, e chiaramente non nasconde l’emozione: “Sono molto emozionato ma anche molto contento – esordisce Di Vaio, elegantissimo – di presentare Nenad Krsticic, un giocatore importante che ha fortemente voluto venire a Bologna. È un nazionale che va a inserirsi in un gruppo forte, e che ci darà una grossa mano per raggiungere i nostri obiettivi”. Chiaro e lineare, ora il microfono passa all’ex Samp, uno dei primi nomi a essere accostati al Bologna ma l’ultimo ad arrivare: “Non ho mai avuto dubbi, speravo di arrivare il prima possibile ma la Sampdoria doveva prendere un sostituto. L’importante è che adesso io sia qui”. Un’attesa concordata quindi con Mihajlovic, che tra l’altro fu il primo a convocarlo in Nazionale. La maglia della rappresentativa serba non la indossa da un po’, e non nasconde che riconquistarla sia uno dei suoi obiettivi: “Negli ultimi sei mesi ho giocato poco: ora sono a Bologna per tornare sia in Serie A, sia in Nazionale”. Una frase che suona normale sulla bocca di un calciatore, ma che detta da uno a cui cinque anni fa erano stati diagnosticati pochi mesi di vita fa un altro effetto: “La leucemia mi ha cambiato tanto, anche come mi muovo in campo. Prima non pensavo mai alla fase difensiva, dopo invece ho iniziato a curare anche quella: la malattia mi ha dato la forza di migliorare tanto”. Infatti nel giro di due anni è diventato un punto fermo del centrocampo doriano, e ora si mette a disposizione di Diego Lopez: “Il mio ruolo è quello di mezzala sinistra, però posso giocare anche davanti alla difesa o sulla trequarti: io sono già pronto a giocare”. Accanto a lui vedrà muoversi spesso Francelino Matuzalem, che circa due anni fa, in un derby, entrò duro su di lui causandogli serie lesioni alla caviglia: “Ma già dopo quell’episodio ci siamo visti un paio di volte a Genova e abbiamo chiarito tutto. Nel calcio ci sta, sono rimasti fuori tre mesi ma non l’ha fatto apposta”. I due quindi si ritrovano con la stessa casacca, in un gruppo che Krsticic ha già iniziato ad apprezzare: “Sono tutti ragazzi bravi, e il mister è così giovane che sembra un compagno di squadra. Mi ha già spiegato i movimenti che vuole, ora tocca a me”. Anche se, comunque, il serbo sul Bologna si è già informato nelle scorse settimane: “Ho visto le partite nell’ultimo mese, il Bologna ha giocatori importanti e prova sempre a tenere la palla bassa: il livello è buono”. Livello buono e società ambiziosa, un mix che potrebbe (dovrebbe) rivelarsi efficace: “Quando ho parlato con Corvino ho capito subito il progetto, e per questo ho detto di voler venire subito a Bologna: in due o tre anni si può puntare all’Europa”. Assieme a lui sono arrivati altri tre ragazzi dalla Sampdoria (“non faremo gruppetto noi quattro”, assicura), mentre un altro ex blucerchiato potrebbe accasarsi al Bari: “Cassano? In B può fare la differenza”. Anche Krsticic può farla? “Io do tutto”. Punto.