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Due Bologna per Pioli

Non è mia intenzione tornare sull’ormai endemica sovrabbondanza della rosa rossoblu che da due anni costringe il tecnico Pioli a lavorare con più di trenta giocatori. Anche in questa delicata gestione si nota la mano esperta...

Redazione TuttoBolognaWeb

Non è mia intenzione tornare sull'ormai endemica sovrabbondanza della rosa rossoblu che da due anni costringe il tecnico Pioli a lavorare con più di trenta giocatori. Anche in questa delicata gestione si nota la mano esperta del mister che sta riuscendo ad evitare l'esplosione di gravi malumori all'interno dello spogliatoio. I due Bologna del titolo non derivano neanche dall'abilità del direttore generale Zanzi nel mettere a disposizione una grande abbondanza di alternative nei vari ruoli. Si tratta invece di una notazione di carattere tattico che evidenzia la modernità del lavoro compiuto da Pioli a partire dalla scorsa estate. Nel calcio di oggi infatti non si può più restare fedeli ad un solo modulo di gioco e chiunque commetta questo errore è inevitabilmente destinato ad essere sorpassato dal corso degli eventi. Basti pensare che anche il vate Zeman nei giorni scorsi ha abbandonato l'ortodossia del suo mitico 4-3-3 per proporre il 3-4-3 contro la Fiorentina. A maggior ragione per un tecnico moderno come Stefano Pioli è stato quindi inevitabile plasmare il suo Bologna su due diverse impostazioni tattiche che ormai sembrano entrambe abbastanza consolidate. Fino al ritorno in campo di Portanova infatti i rossoblu hanno costruito il loro girone di andata sulla difesa a tre con Sorensen perno centrale in marcatura quasi a uomo sul centravanti avversario e i terzini alzati sulla linea di centrocampo. La responsabilizzazione del difensore danese è stata un elemento fondamentale per la riuscita di un modulo che negli anni passati ha portato solo sventure ai tecnici che hanno percorso la stessa strada. La fine della squalifica del capitano ha invece coinciso con la riproposizione della linea a quattro uomini (più adatta alle caratteristiche tecniche e fisiche di Portanova) che ha visto Cherubin adattarsi con successo al ruolo di terzino sinistro garantendo maggiore copertura. In questo caso è stata invece molto importante la crescita tattica di Krhin che spesso in fase di non possesso palla ha iniziato a scalare sulla linea dei difensori tramutandosi in un centrale aggiuntivo. Oggi quindi è lecito dire che Pioli ha davvero due diversi Bologna a disposizione e che può liberamente scegliere la retroguardia migliore in genere adottando lo stesso numero di difensori dell'avversario di turno.