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Corvino traccia il bilancio del mercato: “Qualcuno non ha voluto staccarsi da noi”

Si è chiuso ieri sera il mercato del Bologna e oggi pomeriggio il direttore sportivo Pantaleo Corvino e l’allenatore Diego Lopez si sono messi a disposizione della stampa per tracciare il bilancio di questo gennaio di trattative....

Luca Lollini

Si è chiuso ieri sera il mercato del Bologna e oggi pomeriggio il direttore sportivo Pantaleo Corvino e l’allenatore Diego Lopez si sono messi a disposizione della stampa per tracciare il bilancio di questo gennaio di trattative. “Questa diventerà un’abitudine – spiega il diesse – per fare il punto della situazione e tenere aggiornati i tifosi”. Poi comincia con lo spiegone: “Abbiamo cercato di migliorare una rosa che ci deve portare all’obiettivo della Serie A, e di fare una specie di rivoluzione non tanto in entrata quanto in uscita”. E qui ci sono i vari tasti dolenti: “Per cedere ci vogliono tre volontà: squadra che vende, squadra che compra e giocatore. Per undici volte (conta già Ibson, a un passo dal Ponte Preta ndr) è successo, in altri cinque o sei casi è mancata la volontà del giocatore. Comunque – conclude la sua introduzione – sono soddisfatto di quello che si è fatto, la campagna è stata condotta in sintonia con il budget e il monte ingaggi”.

Ora, però, la curiosità di tutti si concentra sulla lista di nomi che il Bologna deve consegnare alla Serie B: massimo diciotto gli over 21 e massimo due le bandiere (cioè giocatori da oltre quattro anni in squadra) inseribili. Tra over e bandiere il Bologna ha ventidue giocatori, quindi due di questi dovranno rimanere fuori. I nomi, però, nonostante numerosi tentativi di scucirli, Corvino non li fa: “In virtù del raggiungimento di un obiettivo farò un’analisi tecnica assieme al mister, e prenderemo delle scelte”. È questo il ritornello che non varierà per l’intera conferenza, con solamente l’aggiunta di qualche riflessione: “Prima della campagna acquisti abbiamo valutato i giocatori che non rientravano nel progetto, e gli è stato detto che dovevamo cercare delle soluzioni: undici hanno capito le logiche, altri non hanno voluto staccarsi da noi”. E poi: “Una rosa di trenta giocatori, compresi i portieri e qualche infortunato, non è ingestibile. Anzi, è sotto lo standard attuale”. Scorrendo l’elenco dei ragazzi in rosa, è scontato prevedere l’esclusione dalla lista di Michele Pazienza, al quale anche ieri sono state proposte varie soluzioni: “Non è facile lavorare sull’uscita di un giocatore fuori rosa. Io c’ho provato, ho cercato soluzioni nell’interesse del ragazzo, ma per fare certe cose bisogna essere in tre: va messa in conto la volontà del ragazzo”. Sostanzialmente un rifiuto alla cessione da parte dell’ex Juve e Napoli, ma non solo da parte sua: “Mi piacerebbe saperlo il motivo di questi rifiuti: noi abbiamo cercato di fare capire che stavamo facendo questo nell’interesse di tutti”.

Chiuso il capitolo mercato in uscita, si passa a quello in entrata. Sono arrivati sei giocatori, tutti di alto livello: “Sono orgoglioso di tutta la rosa – spiega Corvino – ma in particolare son contento di aver portato a Bologna il capitano di una squadra che sta lottando per la Champions: ho toccato con mano con quanta passione volesse venire qui”. In sei sono arrivati ma anche alla voce “trattative in entrata” il direttore sportivo ha dovuto far fronte a qualche rifiuto: “Mi ha dato fastidio sentire il procuratore di Giovinco dire che non aveva ricevuto proposte dall’Italia, dichiarazione che poi ha corretto citando il Bologna: gli avevo offerto sette anni di contratto, cioè cinque a Bologna e due a Montreal. Ilicic? Al giocatore è mancata la volontà di venire”. Ilicic ora, Pjaca forse in estate. Almeno così si dice, anche se Corvino si dimostra anche in questo caso valido discepolo del conte Mascetti: “Magari mi hanno visto parlare con un dirigente o un procuratore: se il giocatore mi piace lo deciderà il mercato”.