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Cacia a tutto tondo: “Io vittima di stalking. Abbiamo la forza per andare a prendere il Carpi”

Dopo la spiacevole notizia arrivata ieri, in merito al deferimento di Cacia relativo allo scambio di messaggi su Whatsapp con l’agente Gianluca Fiorini, proprio il n.9 rossoblù era presente oggi nella sala stampa di Casteldebole per...

Redazione TuttoBolognaWeb

Dopo la spiacevole notizia arrivata ieri, in merito al deferimento di Cacia relativo allo scambio di messaggi su Whatsapp con l’agente Gianluca Fiorini, proprio il n.9 rossoblù era presente oggi nella sala stampa di Casteldebole per far luce su questa situazione, e non solo. “Non è successo niente, possiamo definirla sicuramente una situazione di stalking – ha esordito il bomber calabrese -. Parliamo di una persona che ho visto una mezza volta, ci siamo conosciuti ma non ci ho mai mangiato assieme. Io mi sono difeso, perché non sono uno sciocco, adesso ci sarà una sentenza dove qualcuno deciderà e dirà chi ha ragione. Se ho reagito così, un motivo ci sarà. Ci sono delle persone che certe cose se le fanno scivolare addosso, io invece per carattere non ci riesco. Ovvio però che deve esserci una giusta causa, perché non credo che se uno mi manda un messaggio normale reagisco male, sarei un pazzo, per fortuna quelli che mi conoscono sanno che non è così. Parliamo di provocazioni calcistiche, semplicemente quelle, e adesso vediamo che cosa verrà deciso, anche se non capisco perché una situazione esterna debba andare a toccare il mio lavoro, facendomi magari perdere qualche partita per squalifica sempre se mi diranno che ho torto. Ripeto, c’è un avvocato che si sta occupando del caso e aspettiamo la decisione. Se c’erano di mezzo altre persone in questo scambio di messaggi? Sì, persone che non c’entravano nulla, e questo dovrebbe far capire che tipo di messaggi mi sono arrivati”. Chiusa questa brutta parentesi, la palla passa alla situazione sua e del Bologna, con un piccolo rimprovero ai giornalisti: “Devo fare una precisazione, perché poi sono un tipo sincero e mi piace dire le cose come stanno. Diciamo che voi tendete ad amplificare tutte le situazioni in maniera esagerata, almeno da quello che si legge mi sembra che si stia ingigantendo in negativo quello che stiamo facendo. Sono 7 partite che non perdiamo, certi allarmismi non me li spiego. Voi siete l’ago della bilancia per chi ci segue, inutile negarlo, per questo dico che ci vorrebbe un po’ di equilibrio nelle valutazioni”. Anche perché il Bologna è secondo, nonostante tutte le difficoltà di inizio stagione: “Credo che il Catania sia l’emblema di questo campionato. Era facile fare un campionato come il loro, anzi forse per noi era più facile perché qua qualcuno si dimentica come stavano le cose a luglio, quando ci siamo ritrovati in 10-15 senza sapere se saremmo arrivati al 15 ottobre. Il girone di ritorno poi, soprattutto in B, è un altro campionato, perché le squadre sanno che hanno meno tempo per rimediare agli errori e si difendono di più, quindi è normale che una squadra come la nostra che cerca di imporre il suo gioco e vincere, faccia fatica a trovare spazi. Può uscire la giocata del singolo, ma se non arriva ci stanno periodi come questo. L’importante è non perdere, e noi abbiamo una gran difesa grazie anche al lavoro di noi attaccanti. E comunque, se Laribi ha fatto 7 gol, è anche merito nostro, poi è chiaro che gli attaccanti devono far gol. Le difficoltà ci sono, la serie B è questa e la conosciamo tutti, e non si vince solo coi nomi seppur importanti”. Insieme alla squadra, rinforzata dal mercato di gennaio, le critiche arrivano al mister, reo secondo molti di non essere adeguato. Per Daniele, le cose non stanno assolutamente così: “Ha fatto bene già in A, è venuto qui anche lui al buio e in poco tempo siamo diventati una squadra, è secondo in classifica da due mesi e non è giusto criticarlo, come non era giusto quando si punzecchiava Coppola. Credo ci voglia un po’ di “rispetto” per chi è qui da luglio e che si è fatto un mazzo così per portare il Bologna dov’è adesso”. Ovvero, a 7 punti dal Carpi capolista considerando il -1 (“non credo che un punto peserà più di tanto”) e a +1 sul Livorno terzo: “Carpi? Si riprende cercando di fare una striscia positiva, cercando di non perdere e quando non puoi vincere almeno cercare di pareggiare, perché anche un punto che lì per lì può sembrare negativo, in realtà ripensandoci non lo è. Siamo sempre secondi, ce la giochiamo fino alla fine, al Carpi tanto di cappello perché anche io pensavo che ad un certo punto potessero mollare. Hanno entusiasmo, giocano senza pressioni e a loro vanno i miei complimenti. Il campionato comunque è molto lungo, ne vedremo ancora delle belle. Il Livorno ci sarà fino alla fine, in B è sempre fastidioso, poi io sono sempre dell’idea che piano piano arriverà il Catania, anche se pure qui mi sto un attimo ricredendo. Nei play-off, se dovessero centrarli, saranno temibili. Primo o secondo posto? La cosa importante è andare in A, noi abbiamo la voglia e la forza per andare a prendere il Carpi, però se non riusciamo dobbiamo pensare a difendere il secondo posto”. Secondo posto che passa, ovviamente, per la trasferta a Cittadella di sabato prossimo: “I numeri dicono che siamo quelli che hanno vinto di più in trasferta, 6 volte, ed è un dato di fatto che ad oggi ci esprimiamo meglio lontano da casa. Se sarà così anche in futuro non lo so, noi scendiamo ogni partita con la mentalità giusta. Adesso dobbiamo pensare solo al Cittadella, una squadra tosta, che gioca su un campo difficile, allenata da 10 anni dallo stesso allenatore. Per noi sarà difficile”. In chiusura, spazio per il caos che sta imperversando a Parma, con la società sempre più vicina al fallimento: “Dispiace per quello che succede a Parma, l’anno scorso sono arrivati in Europa League (qualificazione poi negata per mancato pagamento IRPEF, ndr) e oggi vedi che gli pignorano tutto. Dispiace da italiano vedere una piazza bella in questa condizioni, c’erano delle situazioni non chiare da tanto tempo e oggi si è arrivati a questo punto”.