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Bologna-Pescara: gli avversari

Terza gara del girone di ritorno in scena domani al Dall’Ara, dove arriverà il Pescara di Marco Baroni. All’andata questa partita vide la prima vittoria in campionato del Bologna, che si impose all’Adriatico in un...

Luca Lollini

Terza gara del girone di ritorno in scena domani al Dall’Ara, dove arriverà il Pescara di Marco Baroni. All’andata questa partita vide la prima vittoria in campionato del Bologna, che si impose all’Adriatico in un rocambolesco tre a due. Fu una gara dai due volti, poiché il primo tempo i ragazzi di Lopez lo conclusero avanti tre a zero, in virtù della prima rete con la maglia rossoblù di Buchel, del ritorno al gol dopo due anni e mezzo di Acquafresca e del sigillo di Casarini. Una netta dimostrazione di superiorità che però nella ripresa venne messa in discussione da un Pescara pimpante e da un Bologna troppo sazio. Complice un’incertezza di Coppola, infatti, Salamon accorciò le distanze con un colpo di testa, e sempre dopo un intervento non perfetto dell’estremo difensore Pasquato venne atterrato in area dallo stesso Coppola. O meglio, questa fu la lettura del direttore di gara: in realtà il contatto tra i due non avvenne. Espulso Coppola, dentro Stojanovic e rigore trasformato da Maniero. Nell’assalto finale il portiere austriaco si rivelò decisivo con due difficili interventi, e il Bologna portò a casa tre punti utilissimi per un morale che rischiava di andare troppo a sud.

IL CAMPIONATO DEL PESCARA – Così come la partita d’andata, anche lo stesso campionato del Pescara è stato sin qui a due facce. La prima vittoria, infatti, è arrivata solamente alla settima giornata, un netto quattro a zero contro l’Entella: fino a quel momento tre pareggi e altrettante sconfitte, e con quei sei punti il Pescara si ritrovò terzultimo. Un’altra vittoria a Crotone per quattro a uno e poi una nuova infilata di risultati negativi, seppur più breve: un pareggio e tre sconfitte, di cui uno zero a cinque pesantissimo in casa col Carpi. A quel punto, però, con il passaggio dal 4-3-3 sbarazzino a un 4-4-2 più coperto, il Pescara cambia marcia. Dall’8 novembre a oggi i biancoazzurri hanno perso solamente due partite, a Modena e nell’ultimo turno in casa con la Ternana, ottenendo sei vittorie e tre pareggi. Con questi ventuno punti, la squadra di Baroni si trova ora all’ottavo posto, primo posto valevole per i playoff, in compagnia di Vicenza, Ternana e Pro Vercelli: può vantare il secondo miglior attacco del campionato con quaranta reti, ma anche la settima peggior difesa a causa dei trentadue gol subiti.

DA TENERE D’OCCHIO – Non c’è più Riccardo Maniero, capocannoniere con dodici reti ceduto al Catania, per cui il peso dell’attacco è sulle spalle di Federico Melchiorri, arrivato in estate dal Padova: la prima punta si è guadagnata il posto da titolare e non l’ha più mollato, grazie a nove reti e sei assist. Accanto a lui si muoverà Cristian Pasquato, ex di turno che nonostante i sei gol realizzati sin qui non ha ancora trovato del tutto la sua dimensione; il suo tiro al fulmicotone, però, una dimensione ce l’ha eccome. Altro elemento meritevole di attenzione è sicuramente Matteo Politano, toro di fascia destra prima nell’attacco a tre e ora nel centrocampo a quattro: sarà un bel test per il giovane Masina. Birkir Bjarnason, a segno nelle ultime due partite, viene adesso impiegato da Baroni come esterno di sinistra: è l’uomo attualmente più in forma dello scacchiere pescarese.

MERCATO – Come detto Riccardo Maniero è stato ceduto al Catania e ha anche già segnato; oltre a lui finora hanno lasciato Pescara Appelt Pires, passato al Livorno, Cosic che è andato al Frosinone e Nielsen al Perugia. Dalla Sampdoria è invece arrivato il giovane difensore Michele Fornasier (1993), accostato recentemente al Bologna e con un passato nelle giovanili del Manchester United. Sempre in difesa gli abruzzesi hanno tesserato il terzino sinistro Stipe Vrdoljak (1993), ragazzo di prospettiva arrivato dal Novigrad ma che deve ancora mettersi in mostra. Due rinforzi, infine, sono arrivati a rinsaldare il centrocampo di Baroni: si tratta di Andrea Gessa (1980) e Andrea Rossi (1986). Gessa, prelevato dal Frosinone dove non trovava spazio, è prevalentemente un esterno di destra; ha già militato nel Pescara dal 2009 al 2012. Rossi, invece, girato dal Latina via Parma, preferisce muoversi sull’out opposto: è sicuramente un giocatore di categoria, ancora con delle cartucce da sparare.