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Bari-Bologna: gli avversari

La sfida tra Bari e Bologna che dalle 21 di venerdì sera andrà in scena in uno Stadio San Nicola che si preannuncia gremito come non mai (biglietti a 1 euro per portare quanta più gente possibile allo stadio) è un vero...

Marco Francia

La sfida tra Bari e Bologna che dalle 21 di venerdì sera andrà in scena in uno Stadio San Nicola che si preannuncia gremito come non mai (biglietti a 1 euro per portare quanta più gente possibile allo stadio) è un vero e proprio crocevia per entrambe le squadre: sappiamo benissimo come il Bologna arriverà a questa sfida, ma il clima che si respira a Bari non è così diverso da quello che si respira dalle nostre parti (con la differenza non irrilevante di 13 punti in meno in classifica): le grandi aspettative nutrite a inizio stagione da tutto l’ambiente biancorosso sono state puntalmente deluse nel corso di tutta la stagione e ora, a sei giornate dalla conclusione del campionato, l’unico obiettivo alla portata è rimasto la qualificazione ai playoff, distante 5 punti. Il Presidente Gianluca Paparesta e i tifosi baresi non hanno lasciato molto spazio di manovra a mister Nicola e alla squadra: contro il Bologna l’unico risultato possibile sarà la vittoria, senza se e senza ma.IL CAMPIONATO DEL BARI – La mancanza di continuità è stato il principale handicap del Bari nel corso di tutta la stagione. Una stagione iniziata con Devis Mangia in panchina e con grandi aspettative, dettate anche da un mercato faraonico (forse anche troppo), fatto di più di trenta operazioni tra entrate e uscite. Dalla 14ª giornata la squadra è stata affidata a Davide Nicola, che però non è riuscito a far fare alla squadra quel salto di qualità che i tifosi si aspettavano. Raccolto il testimone quando il Bari si trovava in 14ª posizione, l’ex tecnico del Livorno non è riuscito a guidare i galletti oltre all’11° posto attuale. Una delle prime partite di Nicola sulla panchina del Bari (la seconda per la precisione, dopo l’esordio vincente contro il Trapani) fu proprio contro il Bologna, che in un insolito – per la B – lunch-time regalò la prima delusione a Nicola, imponendosi per 2-0 grazie alla doppietta di Laribi (con l’involontaria collaborazione di Donnarumma sulla prima rete).

DA TENERE D’OCCHIO – Il reparto più temibile e deludente al tempo stesso è sicuramente quello avanzato. La scarsa vena realizzativa di Francesco Caputo (1987), che con 9 reti realizzate è comunque il miglior marcatore del Bari in questa stagione, ha acceso più di un dibattito nel capoluogo di regione pugliese sul reale valore del bomber di Altamura. Non molto migliore il rendimento di chi Caputo dovrebbe sostenerlo nel 4-3-3 disegnato da Nicola, vale a dire Cristian Galano (1991), “il Robben della Capitanata”, ala destra dal piede mancino molto educato, Giuseppe De Luca (1991), “la Zanzara”, che tutti ricordiamo per il gol siglato nella passata stagione al Dall’Ara con la maglia dell’Atalanta) e Marino Defendi (1985), vero e proprio jolly di centrocampo cresciuto nel vivaio dell’Atalanta tra mille promesse solo parzialmente (molto parzialmente a dire il vero) mantenute. Il mercato di gennaio ha portato alla corte di Nicola anche Osarimen Ebagua (1986), prima punta dal fisico possente da utilizzare in alternativa a Caputo oppure al suo fianco, in un 4-2-4 provato (senza troppo successo) da Nicola negli ultimi tempi. Il centrocampo biancorosso è ricco di corsa, tecnica ed esperienza grazie a giocatori come Massimo Donati (1981), al rientro dopo il turno di squalifica scontato a Trapani, Nicola Bellomo (1991), barese di nascita dotato di un destro insidioso anche dalla distanza, Joseph Minala (1996?), robusto incontrista in prestito dalla Lazio e alla prima esperienza tra i professionisti, e Pasquale Schiattarella, arrivato alla corte di Nicola a gennaio dallo Spezia insieme a Ebagua. Nonostante l’esperienza di Matteo Contini (1980) e di Leandro Rinaudo (1983), molto probabilmente assente per infortunio, e al gran lavoro del terzino destro della Nazionale under-21 Stefano Sabelli (1993), nemmeno la retroguardia biancorossa è riuscita a offrire con continuità le dovute garanzie; anche a causa, va detto, del rendimento tutt’altro che esaltate tra i pali di Antonio Donnarumma (1990), scavalcato negli ultimi due mesi dal para-rigori Enrico Guarna (1985), titolare già nella passata stagione, nelle gerarchie di Nicola.